Bracconaggio, cacciatori rischiano la condanna. “Stavamo cercando il cane”

In una zona boschiva, al calar della sera, con le torce elettriche accese e una carabina. Così gli uomini della Guardia Forestale hanno trovato due cacciatori, lei 30 anni e lui 61, che rischiano di essere condannati dal tribunale per bracconaggio. La vicenda risale al gennaio del 2015 e si svolse in una frazione di collina tra i comuni di Coli e Bobbio (Piacenza). I due amici furono sorpresi vicino al bosco intorno alle 21,30, controllati e successivamente denunciati. Secondo la Forestale i due stavano cacciando in un orario e con dispositivi non consentiti, oltretutto in una zona circondata da aree protette. “Avevamo avuto una segnalazione” ha detto in aula un agente aggiungendo che l’area è popolata di animali come caprioli, lepri, cervi e cinghiali. Secondo invece gli imputati, difesi dall’avvocato Franco Livera, si trovavano lì perché stavano cercando il cane della donna, un bracco che poco prima si era allontanato dal cortile dell’abitazione che si trovava a pochi minuti di strada. Così hanno spiegato stamattina (2 marzo 2015) al giudice Giannadrea Bussi aggiungendo che la torcia accesa serviva appunto per cercare l’animale e che la carabina era scarica e ricoverata nel fodero. Per loro il piemme Monica Bubba ha chiesto il pagamento di una multa da mille euro. 

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