"Verità per Regeni". Così era scritto sugli striscioni apparsi sugli istituti scolastici piacentini Itis e Gioia nella mattina di oggi, venerdì 26 febbraio. L'azione, rivendicata dall'Unione degli studenti Piacenza e dal locale gruppo giovani di Amnesty international, è stata organizzata per chiedere giustizia per Giulio Regeni, studente morto in Egitto in circostanze misteriose il 25 gennaio. Un gesto simile è stato poi replicato durante il corso di Amnesty all'interno della settimana della flessibilità del Liceo Gioia, dove una decina di studenti si sono coperti la faccia con un foglio e hanno proiettato una frase simile a quella sugli striscioni.
"L'Uds partecipa a questa iniziativa perché Giulio Regeni era uno studente che è morto per fare ciò che uno studente fa: la ricerca della conoscenza" dichiara Salem Ghribi per l'Unione degli studenti "noi critichiamo il Governo perché non sta facendo abbastanza. Non possiamo fare il musino dolce davanti alle autorità egiziane solamente perché c'è un risvolto economico dietro". Di un tenore simile sono le parole di Alessandro Molari di Amnesty international: "Si tratta di una grave violazione dei diritti umani e non potendo partecipare come gruppo al sit-in che si è tenuto ieri a Roma, abbiamo pensato di fare un piccolo lavoro qua a Piacenza. Noi giovani dobbiamo essere i primi a chiedere per primi giustizia e a mostrare indignazione, in quanto Regeni era uno di noi".