A volte, anzi spesso, l’intuizione è fondamentale. In questo caso la è stata sicuramente. Erano circa le 17 di ieri pomeriggio, martedì 23 febbraio, quando una pattuglia del Reparto Prevenzione Crimine di Reggio Emilia in servizio a Piacenza ha notato quattro persone a bordo di una Fiat Uno di colore grigio transitare in via Buozzi, dalle parti di via Boselli. Forse lo sguardo di qualcuno degli occupanti, forse una manovra un po’ sospetta hanno convinto i poliziotti a fermare quella vettura controllandola per bene. A bordo quattro uomini di origine albanese, apparsi subito molto nervosi alla vista delle divise. Un nervosismo al quale si è aggiunta la condanna per spaccio di sostanze stupefacenti subita dal conducente alcuni anni fa. Insomma, alla fine gli agenti hanno deciso di setacciare da cima a fondo la vettura. In effetti nel baule, contenuti in un borsone, erano presenti 201 grammi di hashish, sotto un sedile un manganello in ferro. I quattro stranieri sono stati così condotti in questura per accertamenti: i tre passeggeri hanno subito indicato il conducente, un 22enne, come il proprietario della droga, sostenendo di essere all’oscuro di tutto. Queste affermazioni, unite ai precedenti penali dell’autista, hanno convinto gli agenti ad arrestare l’uomo. Gli altri tre, incensurati, sono stati denunciati.
“La dimostrazione di quanto la polizia sta cercando di fare per la cittadinanza – ha detto il dirigente della Squadra Mobile Salvatore Blasco – da tempo abbiamo in servizio a Piacenza i nuclei del Reparto Crimine di Reggio Emilia e questi sono i risultati. Ottimi agenti con un’ottima intuizione che hanno permesso di arrestare uno spacciatore di droga”.
“Le volanti sono poche, l’organico è scarso, quindi è ancora più importante saper gestire le poche risorse e le poche pattuglie su cui possiamo contare. In questo caso siamo intervenuti basandoci su un sospetto e abbiamo reso inoffensivo un criminale” aggiunge il nuovo coordinatore delle volanti Gianpiero Sorrentino. “Spesso le persone pensano che la polizia non ci sia, non sia presente sul territorio, e invece episodi come questi fanno capire che ci siamo, che monitoriamo il territorio e teniamo al sicuro le strade”.