Gls, picchetto notturno. Usb: «Nessun dietrofront, reintegro dei licenziati».

«Non facciamo passi indietro, l'aziende deve reintegrare gli otto lavoratori licenziati». Ancora tensione al polo logistico di Piacenza con un picchetto notturno che si è concluso alle prime ore di oggi al magazzino di Piacenza della Gls e in contemporanea nello stabilimento romano della stessa azienda di spedizioni. Un picchetto che segue la manifestazione di piazza di domenica 31 gennaio sotto lo slogan “schiavi mai”. Le ragioni sono le stesse e sono state ribadite questa notte dai rappresentanti dell'organizzazione sindacale che ha indetto lo sciopero e messo in atto il picchetto, l'Usb. «L'iniziativa ha avuto molto successo in termini di partecipazione» dichiara Aboubakar Soumahoro, rappresentante sindacale Usb a picchetto appena concluso. Le ragioni, si diceva: il reintegro immediato di otto lavoratori licenziati per quella che l'azienda ha definito una maxirissa avvenuta all'interno dello stabilimento piacentino tra appartenenti a diverse sigle sindacali. «Il problema – dice Aboubakar – è che a perdere il lavoro sono stati, guardacaso, otto rappresentanti del nostro sindacato. E' chiaramente una misura sproporzionata rispetto a quanto avvenuto e ci vediamo della politica, in questa azione aziendale». Il sindacato si dice pronto ad accettare eventuali sanzioni disciplinari ma di certo non intende fare passi indietro sul licenziamento, ritenuto – ribadisce l'Usb – assolutamente esagerato, immotivato. Il picchetto di questa notte è durato fino alle 6 del mattino e ha visto la partecipazione di lavoratori di altre aziende in segno di solidarietà. 

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