Una delle caratteristiche peculiari del Piacenza Jazz Fest è la sua capacità di apportare in ogni edizione del valore aggiunto e delle novità interessanti, vere e proprie sperimentazioni. Un’altra sua caratteristica è quella di saper includere tutte le più importanti realtà culturali del territorio, valorizzandole e creando dei progetti ad hoc se necessario, per meglio far risaltare le forme che sono loro proprie. Una sintesi perfetta di tale approccio è costituita dalle iniziative che si terranno alla Galleria Ricci Oddi, istituzione cittadina coinvolta quest’anno per la prima volta, teatro di alcuni momenti di grande fascino. Il primo momento creato e dedicato espressamente per la Galleria simbolo dell’arte a Piacenza sarà venerdì 26 febbraio alle 17.00, quando Gianni Satta con la sua tromba e il suo flicorno e Gianni Azzali col suo sax e flauto, dialogheranno tra loro, con le persone presenti e con le opere della Galleria in una performance senza precedenti a Piacenza. Sarà per tutti un modo nuovo di vivere le stupende opere racchiuse nella Galleria Ricci Oddi. Un’immersione nella bellezza figurativa e musicale. Performer e pubblico partiranno insieme per un percorso suggestivo a 360 gradi tra le opere delle sale della Galleria che coinvolgerà non soltanto l’elemento visivo ma anche quello uditivo. Gli spettatori infatti saranno accompagnati in questo viaggio dalla musica degli artisti che, ispirati dalle opere esposte e dai visitatori presenti – opere tra le opere – improvviseranno in una performance che renderà l’atmosfera unica e intensa, letteralmente immersi nell’arte e nella creazione artistica contemporanea.
La sera il festival si trasferisce al circolo Arci Amici del Po a Monticelli d’Ongina, dove, all’interno della rassegna “Piacenza Suona Jazz” alle ore 22:00, si esibiranno due punte di diamante del Jazz nostrano Bebo Ferra (chitarra) e Paolino Dalla Porta (contrabbasso) in “Duo”. L’ingresso è gratuito con tessera ARCI. Questo concerto, come gli altri della rassegna, è reso possibile grazie alla sinergia tra il Piacenza Jazz Club e i gestori dei circoli e dei locali coinvolti, il sostegno fondamentale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, il patrocinio del Comune e della Provincia di Piacenza nonché della Regione Emilia-Romagna.La collaborazione tra Bebo Ferra e Paolino Dalla Porta è ormai ventennale e trasversale a diverse formazioni e progetti discografici di altissimo valore che li hanno visti sempre insieme, passando in particolare per il “Devil 4et” di Paolo Fresu e il trio “3 of Visions” con Fabrizio Sferra. Dimensione poetica, energia, colore, creatività, sono alcune delle coordinate principali da cui nascono e si sviluppano le composizioni originali di Dalla Porta e Ferra, scritte appositamente per questa formazione. Comune denominatore il Jazz inteso come pensiero e linguaggio in continua trasformazione e perenne ricerca di nuove sintesi attraverso le radici europee e mediterranee. Grazie ad una grande carica espressiva, sorretta da una tecnica raffinata, i due musicisti riescono a trasformare la dimensione cameristica del duo acustico in una proposta articolata e ricca di energia. La poetica dei temi, l’interplay e lo scambio dei ruoli fra i due strumenti, supportati da una costante tensione creativa e melodica ed uniti ad una naturale empatia ritmica che accomuna i due musicisti, danno vita ad una musica dinamica, ricca di nuances e al tempo stesso di notevole impatto sul pubblico. Il Duo ha pubblicato tre CD: “Bagatelle” nel 2002 per la Splash Record, “Aria” nel 2006 per l’etichetta tedesco-americana e “Obliqsound e Isole” (con ospiti Paul McCandless e Fulvio Maras) nel 2002 per l’Egea, ricevendo grandi apprezzamenti dalla critica e dal pubblico.
Weekend fitto di appuntamenti di vario genere per il Piacenza Jazz Fest: il workshop con Marco Forgione sulla voce percussiva, una delle tappe di Piacenza Suona Jazz al Sound Bonico la sera di sabato e il concerto di Fabrizio Bosso alla Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni domenica alle 18.30.