Gad Lerner: “Immigrazione, l’economia traballante la fa sembrare un’invasione”

Sono ripartite oggi, sabato 20 febbraio, le iniziative culturali dell'associazione Alice. L'evento di questa mattina (20 febbraio) è stato intitolato "La prossima Europa" e si è tenuto presso l'Auditorium Sant'Ilario di via Garibaldi a Piacenza. Ospiti il giornalista Gad Lerner e Massimo Livi Bacci, professore di Demografia all'Università di Firenze ed ex-senatore del Partito democratico, moderati dal giornalista di Libertà e segretario aggiunto del Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana, ndr) Mattia Motta.

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Vari i temi toccati in questo incontro, il cui scopo era di cercare di delineare il futuro dell'Europa. "Non ci sono mai stati così pochi nati in Italia " dichiara Livi Bacci "e il nostro paese è uno dei paesi con la longevità più alta, ciò ci porta ad avere pochi giovani. Dobbiamo rilanciare la natalità in tre mosse: gestione dell'immigrazione in modo saggio, fare politiche di sostegno per i giovani per fare in modo che ottengano l'indipendenza economica e aumentare l'occupazione femminile, anche evitando di far gravare solo su di loro la gestione della vita famigliare."

Lerner, d'altro canto, denuncia il fatto che i pochi giovani che ci sono in Italia stanno emigrando verso l'estero per poi muoversi sul tema immigrazione. "E' una posizione molto poco redditizia in campagna elettorale dire 'prima chi paga le tasse, indipendentemente dalla nazionalità' piuttosto che 'prima gli italiani'" sostiene l'ex-direttore del Tg1 "in Italia c'è stato un processo spontaneo d'integrazione, se no ci sarebbe una guerra civile o quartieri-ghetto come in Francia".

E a chi parla di invasione Lerner risponde "Sul piano numerico i flussi migratori non sono neanche lontanamente ingenti quanto quelli che hanno investito Milano durante il boom economico. E' questa economia traballante che ci fa sentire di più il fenomeno migratorio." Non risparmia un attacco al leader leghista Salvini "Quando Salvini ironizza sui migranti con l'iPhone gli vorrei ricordare che di due cose hanno bisogno coloro che scappano dal loro paese: delle buone scarpe per camminare e un buon telefono per tenersi in contatto con i propri parenti. Per forza spendono i loro soldi per queste due cose piuttosto che per altre".

Alla domanda finale di Motta su che futuro vedono per l'Europa i due relatori si sono mostrati molto pessimisti. "Non vedo nessun fuoco nell'Europa e non ho visto segni di avvicinamento tra le varie popolazioni da quando c'è l'Unione Europea" dichiara Livi Bacci "bisogna finanziare programmi sottofinanziato come l'Erasmus, che permette di entrare davvero in contatto con le altre realtà europee". Lerner invece fa un parallelo storico "Quando nel 1938 Hitler prese l'Austria, duecentomila profughi si riversarono sull'Europa. Come oggi, i leader europei si riunirono per spartirseli, senza arrivare a una soluzione. Sappiamo tutti a cosa si è arrivati l'ultima volta, impariamo dalla storia. Creiamo canali umanitari per farli arrivare qui, non lasciamo i migranti in mano ai criminali".