Cresce il lavoro nero, 3 milioni di euro evasi e 22 attività sospese nel 2015

Nel 2015 la Direzione Territoriale del Lavoro di Piacenza ha controllato la posizione contrattuale di 1918 lavoratori, di questi 423 sono risultati irregolari (ovvero assunti regolarmente ma per i quali sono state riscontrate anomalie in fatto di pagamenti, orari di lavoro e quant'altro), 186 in nero e 32 addirittura clandestini. Un dato negativo confermato dal fatto che il 53,75 per cento delle attività controllate nel 2015 ha presentato irregolarità di vario genere. In particolare 22 attività imprenditoriali sono state sospese per aver impiegato lavoratori in nero in misura pari o superiore al 20 per cento delle personale presente. Proprio quella del lavoro in nero è una piaga in aumento, ne sono stati trovati 516 in più rispetto al 2014, discorso simile per l'impiego di clandestini, 28 in più rispetto a quelli sorpresi nel 2014. Il tutto a fronte di un minor numero di controlli effettuati nel 2015 rispetto al 2014 ( 79 in meno per quanto riguarda le aziende, 160 in meno per quanto riguarda i lavoratori).

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In particolare questo genere di irregolarità ha permesso di accertare un imponibile contributivo non denunciato agli istituti di previdenza e assistenza pari a 2.891.893 euro. Le sanzioni amministrative e penali comminate ammontano a 506.539 euro, 116.632 euro solo per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro. Sono state invece 31 le persone denunciate: tra queste nove per violazioni in materia di sicurezza sul lavoro, tre per l'impiego illecito di sistemi di videosorveglianza, tre per appalti illeciti, due per omesso versa di contributi, cinque per occupazione di stranieri senza permesso di soggiorno. I dettagli dell'indagine nel materiale in allegato.