Lui 74 anni, piacentino, affetto da gravi sofferenze psichiche; lei 31 anni, rumena, apparentemente amorevole, premurosa, fedele. Quanto è bastato per spillargli dal conto corrente quasi 31mila euro in pochi mesi fingendosi la sua fidanzata. E sarebbe andata oltre se non fosse intervenuta la squadra mobile della polizia a porre fine all’inganno. La donna e il suo complice, un connazionale di 26 anni, sono accusati di circonvenzione d’incapace in concorso e lunedì prossimo 22 febbraio sarà il gip di Piacenza Adele Savastano a pronunciarsi sulla richiesta della procura (piemme Roberto Fontana) di processarli.
Si tratta di fatti avvenuti a Piacenza negli ultimi mesi del 2014. Secondo le risultanze investigative la donna aveva scelto come “vittima” un uomo che soffriva di gravi forme depressive e che spesso si abbandonava all’abuso di alcolici e di psicofarmaci. La giovane straniera gli avrebbe fatto credere di essere la sua fidanzata. Non solo: gli avrebbe soprattutto fatto credere di essere malata di tumore e bisognosa di un trapianto urgente. Per rendere più credibile la messinscena avrebbe coinvolto anche un connazionale che, al telefono con l’uomo, avrebbe simulato di essere un luminare in medicina. Evidentemente convinto della necessità delle cure per l’amata, l’uomo avrebbe più volte prelevato dal suo conto somme di denaro fino a metterne a disposizione della donna 30.750 euro, fatti confluire direttamente sul suo conto corrente. Sarebbero stati proprio queste assidue richieste di denaro dell’uomo, fatte prima in Posta e poi in banca, a indurre i responsabili degli istituiti ad allertare la polizia. Le indagini avrebbero portato a smascherare il piano diabolico e a indagare i due soggetti.