Tributo a Miles Davis “elettrico” a “Piacenza Suona Jazz”

Giovedì 18 febbraio alle 22.00 per il secondo appuntamento della rassegna “Piacenza Suona Jazz”, sarà l’Evolving Quintet a suonare al Baciccia Caffè Letterario di via Dionigi Carli n. 7 a Piacenza. La rassegna vede riuniti otto tra locali e circoli della città e della provincia di Piacenza per sedici concerti all’insegna della musica di qualità, sotto la regia dell’associazione culturale Piacenza Jazz Club, con il sostegno imprescindibile dei gestori dei locali coinvolti nell’iniziativa, della Fondazione di Piacenza e Vigevano, di Comune e Provincia di Piacenza e della Regione Emilia-Romagna.Un nuovo progetto quello che si presenta al Baciccia, con l’intento di raccontare il Miles Davis degli anni Settanta e Ottanta, quello da “Bitches Brew”, vero momento spartiacque nella sua musica, proiettato in avanti, vulcanico demiurgo di musica elettrica e dalle sonorità innovative. La tromba di Pepe Ragonese sarà la giusta interprete che giocherà a fare proprio il linguaggio elettrico del grande Miles, integrandolo con il proprio stile personale. Gli altri musicisti che suoneranno con lui nel quintetto sono Tullio Ricci al sax, Luca Cacucciolo alle tastiere, Alex Carreri al basso elettrico e Giorgio Di Tullio alla batteria. Il quintetto ripropone il repertorio e il sound dello “sciamano” del jazz moderno, Miles Davis, rileggendo i brani più incisivi del periodo elettrico, a partire dall’album manifesto “Bitches Brew” (1970), per proseguire con “Decoy”, “Tutu” e il “Live Around the World” (1988/1991).
Il progetto degli Evolving Quartet intende omaggiare un’epoca in cui la musica Jazz, dopo il successo e la svolta impressa da Jimy Hendrix e dalla sua chitarra elettrica, si mescola con nuove tendenze stilistiche e generi come il Funk, il Rock e le sonorità prettamente elettrificate, dimenticando per diversi anni i tradizionali e rassicuranti suoni acustici. I tamburi delle batterie “cambiano pelle” (in senso letterale), montando pelli idrauliche al posto di quelle animali, il contrabbasso viene sostituito dal basso elettrico, il pianoforte dalle tastiere e dai sintetizzatori, il sax viene “effettato” e monterà imboccature metalliche per un suono più algido e in linea con l’elettrificazione e la tromba (ecco il genio di Miles!) usa un accorgimento tipicamente acustico che serviva per suonare più piano (la sordina) riuscendo invece a modernizzarne incredibilmente il suono, trovando un impasto inaspettato e stupendo con gli strumenti elettrici e imprimendo un cambio di rotta che difficilmente potrà essere invertita negli anni a venire.
Pepe Ragonese, Josè all’anagrafe, è un trombettista di origine argentina, già elemento del trio “Thrust” con suo fratello Pancho alla chitarra e Giovanni Giorgi alla batteria. Come la maggior parte dei musicisti col suo strumento, ha imparato ad amare la musica grazie a Miles Davis. Dice di lui: «Ho imparato a pulire il suono con l’uso del silenzio, gli spazi che ci sono tra le note, il calarsi bene in quel che fai senza farsi portare troppo fuori dalla meccanica. Il mio grande ispiratore è Miles… Miles Davis».Gli altri quattro componenti della band, Tullio Ricci, Luca Cacucciolo, Alex Carreri e Giorgio Di Tullio, avevano già partecipato insieme all’esaltante esperienza di “Electromiles”, altro progetto che ha nell’immortale trombettista americano e al suo periodo elettrico la sua fonte di ispirazione.
Nella giornata di venerdì 19 febbraio al Melville Caffè Letterario il quartetto Accordi e Disaccordi con guest Gonzalo Bergara. Nel pomeriggio di venerdì 19 febbraio alle 17.30 alla Biblioteca Passerini Landi sarà presentato il libro “Rollin’ and Tumblin’ vite affogate nel blues” dal suo autore, il chitarrista Roberto Menabò che suonerà anche alcuni brani.

Radio Sound