I Vigili del Fuoco di Piacenza, tramite i propri rappresentanti sindacali, vogliono informare la popolazione che nonostante tutti gli sforzi compiuti dal personale operativo per garantire un efficace dispositivo di soccorso, c’è un’alta probabilità che non tutti possano essere tempestivamente ed efficacemente soccorsi dai Vigili del Fuoco in caso di necessità.
Questo perché a Piacenza e provincia i Vigili del Fuoco dovrebbero essere 186 ma oggi sono solo 139 divisi in 4 turni per coprire le sedi di Piacenza, Fiorenzuola, Castelsangiovanni e Bobbio.
Fino ai primi giorni di Gennaio, per colmare almeno in parte le carenze del personale, venivano impiegati i vigili cosiddetti "discontinui", che sono vigili assunti per un periodo massimo di 20 giorni.
Oggi l’Amministrazione centrale VVF ha sospeso anche le chiamate dei vigili discontinui e di conseguenza, oggi, il Comando di Piacenza può contare mediamente solo su 9 unità in servizio di soccorso (compresi il Capo Turno che coordina tutte le squadre e l'operatore che risponde alle chiamate nella Sala Operativa) per il comprensorio cittadino, e una squadra di 5 persone per ogni distaccamento (Fiorenzuola, Castel San Giovanni e Bobbio).
Pertanto se, come spesso capita, dovessero esserci due emergenze in contemporanea o in rapida successione ad esempio in Città o nei dintorni, la squadra d’intervento che si recherà sul secondo scenario sarà quella di uno dei tre distaccamenti, con aumento considerevole dei tempi.
Ma la cosa più grave è che potrebbero non essere disponibili, per mancanza del personale che li guidi e li utilizzi, i mezzi di supporto come l’autoscala, che è indispensabile per il salvataggio di persone o lo spegnimento di incendi oltre il secondo piano, o l’autobotte per l’approvvigionamento idrico per gli incendi molto vasti, o l’autogru indispensabile negli incidenti stradali o uno di tutti quegli automezzi che servono per supportare la prima squadra che interviene e che ha bisogno di attrezzature particolari o speciali.
Mancando il personale che può portare i mezzi di supporto sull’intervento vengono a mancare le condizioni per aiutare in modo adeguato e rapido i cittadini in pericolo ed inoltre il personale VVF è maggiormente esposto a rischi per la propria sicurezza, perché non ha a disposizione i mezzi adatti all’intervento da svolgere, o non ha qualcuno che dia il cambio nei grossi interventi, dopo ore passate a contatto con il fuoco.
I pompieri piacentini continuano comunque a fare del loro meglio, consapevoli dell'importanza della loro presenza sul territorio, nonostante il contratto di lavoro scaduto dal 2009, uno stipendio decisamente al di sotto della media dei colleghi europei, nonostante mezzi vecchi di 20 anni e fondi economici quasi azzerati e nonostante la grave carenza di organico che mette a rischio anche l'apertura continua di tutti i distaccamenti.
Tutto questo è il risultato di politiche sbagliate, di leggi che si sommano ad altre leggi creando una gran confusione, di slogan e informazioni distorte che servono solo a far credere ai cittadini che si stiano facendo delle grandi riforme. In realtà vengono fatti tagli indiscriminati solo per fare cassa, non vengono eliminati gli sprechi, e non vengono fatti investimenti soprattutto in quei settori che sono vitali per la salute e la sicurezza dei cittadini.
I pompieri piacentini continueranno a fare del loro meglio, ma hanno bisogno di lavorare all'interno di una pubblica amministrazione che funzioni davvero (da tempo le organizzazioni sindacali hanno presentato ai governi proposte di riforma della pubblica amministrazione che tengano conto delle reali esigenze dei servizi da garantire ai cittadini, e che eliminino gli sprechi), che tuteli la loro sicurezza e che li metta in grado di essere in numero sufficiente per intervenire al meglio in soccorso della popolazione e di avere mezzi e risorse adeguate.