Da oltre 22 giorni continua lo sciopero della fame di Gianni Tonelli, il segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia.
Protesta che nasce dopo le denunce pubbliche del Sap sulla carenza e sofferenza dell’apparato “sicurezza”. Denunce che hanno prodotto una violenta reazione del Dipartimento della Pubblica Sicurezza con la conseguenza della sottoposizione di alcuni dirigenti sindacali Sap a procedimenti disciplinari, sospensioni dal servizio e deferimenti all’Autorità Giudiziaria”. Tra questi gli agenti che hanno denunciato in tv le criticità del servizio che tutti i giorni devono affrontare. Tanto che F.R., il sindacalista del Sap in organico in un commissariato della Capitale, è stato sospeso perché ritenuto colpevole, secondo il dipartimento, di aver mostrato lo scorso dicembre equipaggiamenti non più in uso tra gli agenti in un’intervista alla trasmissione Ballarò, con tanto di dimezzamento dello stipendio.
Le pesanti carenze di organico con la riduzione di 45 mila unità nelle Forze dell’Ordine di cui 18 mila nella sola Polizia di Stato, la macroscopica inadeguatezza dell’attrezzatura: caschi deteriorati, armi vecchie anche di 40 anni o poco meno, giubbetti antiproiettile scaduti, auto non efficienti, divise insufficienti, sono solo alcune delle condizioni serie in cui versano le forze dell’ordine.
Il Sap dice basta alle ritorsioni finalizzate a zittire chi ha il coraggio di denunciare la verità; basta ad un Capo della Polizia ed un Ministro dell’Interno che non si preoccupano di assicurare la reale funzionalità dell’apparato sicurezza del Paese; basta alle promozioni a qualifiche dirigenziali della Polizia di Stato di personaggi che nel proprio percorso professionale non hanno esperienze operative; basta alla gestione disastrosa del personale.
Oggi siamo scesi in tutte le piazze del Paese a distribuire volantini illustrativi e cartoline indirizzate al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Domattina a Piacenza continueremo la distribuzione sensibilizzando colleghi e cittadini. “Abbiamo bisogno del suo aiuto Presidente”, è l’accorato appello dei poliziotti affinché il Capo dello Stato possa intervenire a garanzia dei diritti Costituzionali, come quello della salute.