Il Tribunale di Piacenza rischia la paralisi. E’ la prospettiva, per nulla rosea, emersa dall’incontro che in mattinata, mercoledì 10 febbraio, il presidente della Corte d’Appello di Bologna, Giuseppe Colonna, ha avuto con i magistrati, gli avvocati e i responsabili del settore amministrativo del palazzo di giustizia locale.
“Esistono problemi gravissimi, in particolare per il personale amministrativo ed i magistrati. Piacenza si trova in una situazione difficile, soprattutto nell’area dei magistrati, con una scopertura morto forte che si aggraverà nei prossimi tempi. Chi c’è, lavora molto e molto bene – ha precisato Colonna – e quindi dal punto di vista statistico la sezione penale presenta dati positivi. Ma permangono carenze di organico evidenti. Accanto a questa scopertura – ha continuato – insiste l’aspetto del sotto organico. Nel distretto dell’Emilia Romagna, tutti i Tribunali sono sotto organico. Già lo avevo sottolineato all’inaugurazione dell’anno giudiziario, le sopravvenienze per magistrato, civile e penale, e nella Corte d’Appello, sono superiori ad altri distretti e tribunali”.
La domanda, allora, sorge spontanea. Cosa si può fare? Per il presidente della Corte d’Appello “sarebbe necessario tentare di trovare sinergie per vedere fino a che punto, attraverso prassi comuni, si possono risolvere certi problemi. Non molti, per la verità attraverso queste pratiche. Per il resto bisognerebbe muoversi a livello politico ma su questo discorso noi, come magistrati, non possiamo incidere”.
In buona sostanza, comunque, i disagi provengono dal fatto che la sezione civile, più in sofferenza – soprattutto a Piacenza – viene compensata dal lavoro dei giudici che si occupano della sezione penale, quindi, essendo pochi, hanno un aggravamento delle pendenze”.
Positivo, invece, il giudizio di Giuseppe Colonna sulle depenalizzazioni: “Credo siano indispensabili e dovrebbero essere ampliate. Il giudice non dovrebbe occuparsi di questioni bagatellari, ma lavorare più in fretta e con tempi brevi per i cittadini. I risultati si vedranno comunque tra qualche anno. In Corte d’Appello, per esempio, credo abbiano inciso sul 10% dei processi pendenti”.
L’allarme sul Tribunale di Piacenza, però, è stato lanciato con maggiore forza dal presidente dell’Ordine degli avvocati, Graziella Mingardi, presente all’incontro: “A Ravenna hanno 22 magistrati, a Ferrara 20. Quindi c’è qualcosa che non va se noi ne abbiamo solo 13. Qualche anno fa era stato proposto un aumento della Pianta organica di almeno due magistrati ma il Csm ha dato parere sfavorevole. I dati di ogni singolo Tribunale, come scopertura di magistrati, dicono che a Parma è del 20%. Ma Piacenza, a breve, diventerà del 50%, visto che due magistrati se ne andranno. Tutto questo con 13 magistrati totali presenti a Piacenza. Sono previsti alcuni arrivi, ma solo nel 2017. Quindi dovranno essere ridotte le udienze, viste le mancanze".