“Vorrei ringraziare il sindaco di Piacenza, Paolo Dosi e tutti i suoi cittadini”. Con queste parole inizia il videomessaggio di Simon Ngarau Gathuru, fratello di George Munyua – pubblicato sulla pagina Facebook di Alberto Gromi -, che grazie al sostegno ricevuto è riuscito a laurearsi e a conseguire un master. Il triste destino di suo fratello, legato a quello di Marco Colombaioni, aveva unito nel dolore due città, oltre alla terra d’origine del giovane africano.
Era il 2 luglio 2011 a Marina di Ravenna, quando Marco rimase vittima del tentativo di salvataggio dall'annegamento dei ragazzini keniani che accompagnava come volontario in occasione del Festival e che poi sarebbero dovuti arrivare a Piacenza. Questi giovanissimi attori, percussionisti, giocolieri, acrobati erano ospitati nell'ambito di un progetto della Ong Amani, con cui Colombaioni collaborava. Quattro ragazzi vennero tratti in salvo, un 15enne, George Munyua Gathuru, appunto, purtroppo perse la vita con lui.
A quasi 5 anni da quella tragedia, però, la bella notizia. Che lo stesso Simon ha voluto inviare attraverso un videomessaggio. “Grazie sindaco Dosi e grazie piacentini”. Il giovane, infatti, ha beneficiato del contributo raccolto a seguito di varie iniziative – tra le quali le mostre di pittura del volontario – e ha così concluso il Master in Scienze (indirizzo in fisica) presso la Kenyatta University e ottenuto la certificazione con la quale ha successivamente trovato lavoro presso un'agenzia kenyana, la Upanda Limited, in qualità di "data analyst".
Un impegno onorato, anche grazie a padre Kizito e alla sua comunità che ha seguito Simon Ngarau, la mamma – che ha definito "raggiante" per via della visita -, il papà e il fratello minore, disabile.