Imprenditoria, la crisi colpisce la montagna: Ottone e Pecorara perdono ditte

Economia, prosegue l’analisi delle dinamiche imprenditoriali piacentini elaborata dalla Camera di commercio raffrontando i dati dal 2014 al 2015. Il calo di imprese che si è registrato nel corso dell’ultimo anno ha assunto dimensioni diverse nelle differenti zone altimetriche della provincia. Di nuovo la montagna ne esce più colpita, con una riduzione percentuale di 3,3 punti (pari ad una perdita netta di 72 imprese, su un totale di 2.193 a fine 2014). La riduzione che si è focalizzata nelle zone di pianura e collina è molto simile dal punto di vista percentuale: -0,8% in collina, -0,6% in pianura. Nessuno dei comuni localizzati in montagna ha registrato un incremento delle imprese mentre sono 5 quelli collinari e 6 quelli di pianura che hanno visto ampliarsi lo stock imprenditoriale. La riduzione maggiore ha interessato i comuni di Ottone e Pecorara (-9,9% nel primo caso e -9,3% nel secondo) mentre l’incremento più elevato si è verificato a Gragnano (+2,4%).

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Sono cinque i comuni nei quali la quota di imprese residenti è superiore al 2% del valore provinciale. Si tratta di Rottofreno e Carpaneto (2,8% per ciascuno), Podenzano (2,7%), Borgonovo e Rivergaro (2,1% a testa). Hanno sede a Piacenza il 34% delle aziende artigiane dell’intera provincia così come  il 53% di quelle straniere, il 36% di quelle femminili ed il 40,5% di quelle giovanili.

Il comune che risulta avere la  maggiore densità –al suo interno- di imprese artigiane è invece quello di Calendasco: il 41,1% delle aziende operanti appartiene a questo comparto. All’estremo opposto si colloca il comune di Piozzano in cui solo .11,7% delle aziende ha natura artigiana.

Sono Borgonovo, Cadeo, Castel San Giovanni e Rottofreno i comuni con la maggiore incidenza di imprese giovanili: in tutti i casi si supera il 10%. Ottone invece ha solo l’1,6% di imprese condotte da imprenditori giovani.