Ottone, alunni al freddo. “Comune intervenuto, ma la preside non ha avvisato”

Studenti al freddo, scoppia la polemica a Ottone. Tanto che le mamme degli alunni, 34 in totale, si sono rifiutate di mandare i propri figli a scuola lamentando temperature non superiori ai 16 gradi. Sul caso è intervenuto il sindaco Federico Beccia, dicendo che il disguido potrebbe essere stato causato dalla necessità di risparmiare: “I nostri bilanci sono ridotti al lumicino, prima che arrivassi si tenevano le caldaie della scuola accese 24 ore su 24 e si spendevano 40mila euro all’anno. Ho dato disposizione di accendere la caldaia alle 3 del mattino e di spegnerla alle 4 del pomeriggio. In ogni caso, stiamo uscendo dall’inverno. A Ottone oggi pomeriggio c’erano 9 gradi”.

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Sulla questione si è espressa anche Gloria Zanardi, capogruppo di maggioranza ad Ottone, tramite un comunicato: “Oggi, 26 gennaio, a seguito della segnalazione relativa alle basse temperature presso la Scuola di Ottone, è stata effettuata, in detti locali, un'ispezione ad hoc al fine di verificare la situazione, alla presenza degli insegnanti e dell'operatrice scolastica. Dalla rilevazione si è riscontrato che la temperatura in tutte le aule era di circa 20 gradi. Dunque, il problema, se esistente, in ogni caso, risulta, almeno ad oggi, superato. Ciò premesso, si ritiene opportuno precisare che l'amministrazione comunale di Ottone era al corrente di alcuni disagi, tra l'altro datati, relativi allo stato termico dei locali in questione, ma non è stata, in alcun modo, informata dalla direttrice scolastica, nella giornata di ieri, dell'iniziativa dalla stessa autonomamente assunta di evacuare l'istituto, telefonando ai genitori di ogni alunno affinché venissero a recuperare il figlio a scuola. Senza volere sminuire la doverosa necessità, per professori ed alunni, di svolgere ed assistere alle lezioni in condizioni ottimali – obbiettivo nell'interesse dell'amministrazione – ci si duole, però, che in una situazione ritenuta emergenziale non sia stato contattato direttamente il Comune, oltre che per cortesia istituzionale, in quanto lo stesso si sarebbe immediatamente attivato, innanzitutto, per porre in essere tutte le opportune verifiche tecniche, e, in secondo luogo, per trovare un'adeguata soluzione, magari limitando i disagi anche alle famiglie coinvolte. Senza volersi addentrare negli aspetti prettamente tecnici, è opportuno rilevare che i disagi climatici non dipendono esclusivamente da problemi legati alla caldaia o ai caloriferi, ma, soprattutto derivano dalle condizioni generali dell'immobile, risalente agli anni 70 e carente di requisiti idonei dal punto di vista dell'isolamento termico (assenza della coibentazione dei muri, serramenti datati, ecc). Consapevoli di queste criticità, l'amministrazione si era già attivata attraverso una richiesta fondi – tra quelli messi a disposizione a livello regionale – ed ha ricevuto 25.000 euro. Somma certamente non risolutiva ma che permette, comunque, di cominciare a pensare ad una progettualità, sperando che le ulteriori istanze che verranno inoltrate, a tutti gli enti ed istituzioni competenti, siano positivamente accolte, come la precedente. Al momento, sono comunque stati adottati alcuni accorgimenti utili, quali, ad esempio, ventilatori e strumenti di riscaldamento nei bagni. Purtroppo, non sono stati realizzati, nel corso degli anni, adeguati interventi di manutenzione ordinaria sull'edificio e tale circostanza ha chiaramente, col tempo, aggravato le criticità già esistenti, per fronteggiare le quali, oggi, occorre un esborso economico sicuramente superiore a quello che sarebbe bastato se la cura e la gestione dell'immobile fosse stata costante. In ogni caso, l'amministrazione comunale si adopererà, come ha sempre fatto, al fine di trovare una soluzione a questo problema, auspicando nella collaborazione e scambio di informazione tra tutti i soggetti coinvolti”.