Gallerie d’arte, pub e solidarietà: è un Piacenza Jazz Fest più ricco che mai

E’ di nuovo tempo di Jazz a Piacenza. Anche quest’anno e per la tredicesima volta, nel periodo che va da sabato 13 febbraio a sabato 19 marzo, la città e alcuni comuni della sua provincia si animeranno al ritmo del suono che ha rivoluzionato la musica e che continua ancora oggi a essere sinonimo di qualità, freschezza, originalità e grinta.
Ormai il Piacenza Jazz Fest è un meccanismo ben oliato e molto articolato che parte già a gennaio con le finali del Concorso nazionale “Chicco Bettinardi”, dedicato a valorizzare i giovani talenti del Jazz italiano. Si concentra tra febbraio e marzo con il cartellone dei grandi nomi del Jazz internazionale, con un profluvio di eventi collaterali che interessano diversi luoghi e anime della città. La manifestazione incontra numerosi locali, coinvolgendo anche i più giovani, con Piacenza Suona Jazz o le famiglie con “Il Jazz in Centro”, l’aperitivo swing al Centro Commerciale Gotico, per poi vivere una felice parentesi estiva nei luoghi più incantevoli delle valli piacentine con il Summertime in Jazz.

Radio Sound

A garantire continuità alla qualità musicale sempre di altissimo livello, anche per questa edizione è stato selezionato un insieme di musicisti di caratura internazionale e, dato molto interessante, numericamente folto, perché diverse saranno le occasioni per ascoltare grandi formazioni dal vivo. Nel cartellone 2016 spiccano i nomi di Enrico Pieranunzi, Fabrizio Bosso, Dave Holland, Danilo Rea, Ramin Bahrami, Bireli Lagrène, Antonio Faraò, Kenny Barron e Dado Moroni.

Ma molti altri saranno i musicisti che si avvicenderanno sui diversi palchi pronti ad accoglierli per più di trenta appuntamenti musicali diversi nell’arco di poco più di un mese, che non si limitano solo ai concerti, ma spaziano nella formazione, soprattutto per i giovanissimi e andranno a portare la musica in luoghi dove di solito fatica ad entrare. E ancora, presentazioni di libri, serate speciali, conferenze, il pedibus a ritmo di Jazz, accanto a momenti più conviviali: è un programma come sempre fitto quello ideato dagli organizzatori in sinergia con le più rappresentative realtà locali sia in campo culturale sia istituzionale.

La rassegna, ideata e organizzata dall’Associazione culturale Piacenza Jazz Club che si fregia del patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per il quinto anno consecutivo, è diretta artisticamente da Gianni Azzali, presidente del Piacenza Jazz Club e si avvale del determinante sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano, con il supporto della Regione Emilia-Romagna, del Comune e della Provincia di Piacenza, del Comune di Fiorenzuola e del supporto di alcune realtà istituzionali e imprenditoriali del territorio.

Anche quest’anno si confermano tutte le preziose collaborazioni che si sono avviate nel corso degli anni e che hanno contribuito a garantire un’offerta qualitativa sempre più alta e sempre più indirizzata a raccogliere e rappresentare molte delle istanze di cultura del territorio. Così da un lato si conferma la co-produzione con la Fondazione Teatri di Piacenza e altri bei progetti si sono potuti realizzare grazie alla collaborazione fattiva con l’associazione Jazz Network – Crossroads, la Galleria Ricci Oddi, la Biblioteca Passerini Landi, il Conservatorio “Nicolini”, la Galleria Alberoni, il centro commerciale “Gotico”, l’associazione “Il Pellicano Onlus”, la casa residenza anziani “Vittorio Emanuele”, i Licei “Gioia” e “Respighi”, la scuola secondaria inferiore “Dante-Carducci” e la Casa Circondariale delle Novate.

Come ogni anno, la data della conferenza stampa sarà la stessa del concerto serale di anteprima, in cui l’intera iniziativa si presenta e saluta la città tutta. Il concerto, ormai una piacevole tradizione, sarà offerto alla cittadinanza dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, la quale sostiene e promuove Piacenza Jazz Fest fin dal suo esordio, nel 2004. Lunedì 25 gennaio alle ore 21.15 a ingresso libero presso l’Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, in via S. Eufemia n. 12 a Piacenza, salirà sul palco un quartetto di grandi nomi a partire dai due leader che lo guidano: il saxofonista Rosario Giuliani e il fisarmonicista Luciano Biondini nel loro progetto intitolato “Cinema”.

IL CARTELLONE PRINCIPALE
Partenza in grande stile per l’edizione 2016 del Piacenza Jazz Fest. A inaugurarla ci penserà infatti un’intera orchestra: la Brussels Jazz Orchestra con Jean-Paul Estiévenart alla tromba che presenterà il suo lavoro di rielaborazione del repertorio di un musicista molto amato come Enrico Pieranunzi. Lo stesso Pieranunzi sarà ospite specialissimo della serata e suonerà al pianoforte insieme ai membri di questo ensemble composto da 16 elementi che non si accontenta di riprodurre pedissequamente gli standard, ma vive lo spirito del Jazz fino in fondo, andando a cercare un suono d’insieme dinamico e rendendo ciascun orchestrale al contempo anche un brillante solista. L’inaugurazione, vero e proprio concerto-evento per la nostra città, assolutamente imperdibile, è prevista per sabato 13 febbraio alle ore 21.15 allo Spazio “Le Rotative” di via Benedettine 66 a Piacenza. 

La settimana successiva sabato 20 febbraio alle 21.15 il programma vivrà uno dei momenti topici in un luogo simbolo della città di Piacenza, il Teatro Municipale, che ha ritrovato anche il Jazz tra le tante realtà che ne alimentano la vitalità. Così, dopo lo strepitoso successo dell’anno scorso con Stefano Bollani e il suo Danish Trio, quest’anno il maggior teatro cittadino ospiterà il duo composto da Ramin Bahrami e Danilo Rea, due pianoforti dal tocco eccelso che affascineranno la platea presentando, dopo il successo allo scorso Umbria Jazz, il loro progetto comune sull’immortale compositore tedesco dal titolo “…In Bach?”. Il concerto è in co-produzione con la Fondazione Teatri di Piacenza e i biglietti potranno essere acquistati presso la biglietteria del Teatro (anche online).

Un’occasione che ormai purtroppo capita sempre più di rado e si consiglia davvero caldamente di non perdere è quella di poter vedere sul palco schierata un’intera big band. Formazioni molto in voga un tempo, nell’età d’oro del Jazz, ma che adesso si sono diradate, soprattutto per motivi economici. E proprio un riferimento a uno dei mostri sacri, uno che ha fatto del Jazz quello che è oggi, è il concerto in cartellone domenica 28 febbraio alle 18.30 nel Salone degli Arazzi della Galleria Alberoni dal titolo “Duke”, il soprannome con cui il mondo conosce Edward Kennedy Ellington, per tutti il Duca del Jazz. A rendere omaggio a questa figura mitica saliranno sul palco ben 11 elementi di cui 7 solo della sezione dei fiati: il quartetto guidato da Fabrizio Bosso, leader e ideatore del progetto, insieme all’ensemble di Paolo Silvestri, che è il direttore e ha curato tutti gli arrangiamenti. Un concerto che promette grandi emozioni. Prima del concerto sarà possibile visitare la Galleria Alberoni (e la temporanea “Ecce Homo”) con un forte sconto, attraverso un percorso guidato. Si consiglia la prenotazione.

La preziosa collaborazione con il Comune di Fiorenzuola d’Arda, che è ben lieta di ospitare sempre un evento del festival, ha reso possibile la programmazione di un quartetto d’assi che si esibirà al Teatro Verdi di Fiorenzuola la sera di domenica 6 marzo alle ore 21.15. Quattro musicisti di profondo talento, si sono riuniti per formare questo interessante gruppo jazz, composto dall’estroso e geniale chitarrista Bireli Lagrène, Antonio Faraò, uno tra i più grandi pianisti italiani, probabilmente più famoso all’estero che in patria, il bassista Gary Willis e una leggenda della batteria come il solido francese André “Dedè” Ceccarelli. Promettono uno spettacolo davvero esplosivo, anche perché questa data è una delle rarissime e preziose occasioni per sentirli suonare insieme.

Un incontro al vertice. Due mondi distanti eppure vicini che ogni tanto si reincontrano per il vero piacere di farlo e incroceranno ancora una volta le proprie distinte sensibilità per fonderle in un suono unico. Il primo è l’americano Kenny Barron, un pianista straordinario che, dopo un’esperienza di molti anni con Dizzy Gillespie, Stan Getz e altri geni, ha attirato un pubblico sempre più vasto grazie alla sua padronanza tecnica e alla sua inventiva. Il secondo è il genovese Dado Moroni, pianista autodidatta che ha registrato il suo primo disco all’età di 17 anni, di lì ha sempre suonato coi più grandi, ha ricevuto nel 2007 il Jazz Award come miglior musicista italiano. Dai due rispettivi pianoforti al Conservatorio “G. Nicolini” di Piacenza, in via S. Franca, venerdì 9 marzo alle ore 21.15 assisteremo ad un dialogo senza precedenti.

Si conferma la collaborazione con Jazz Network, altra associazione che come il jazz club piacentino da anni porta avanti l’idea di offrire musica di grande qualità dal vivo e lo fa in particolare con il suo “Crossroads”, arrivato nel 2016 a quota 17 edizioni. Quest’anno la scelta è caduta su una leggenda vivente del Jazz. Quando si parla di lui non si può dimenticare che ha iniziato alla fine degli anni Sessanta suonando e incidendo con Miles Davis insieme a Chick Corea e Wayne Shorter, e in seguito con mostri sacri come Stan Getz ed Herbie Hancock: lui è nientemeno che Dave Holland. Si esibirà al contrabbasso col suo rodatissimo e pluripremiato trio, composto da Kevin Eubanks alla chitarra e Obed Calvaire alla batteria, al Teatro President di via Manfredi a Piacenza, venerdì 11 marzo alle ore 21.15. 

Non meno dei mostri sacri, il Jazz Fest punta molto sulla possibilità di crescita dei giovani talenti, è così che ogni anno dedica una data del cartellone principale all’esibizione dei vincitori del concorso “Chicco Bettinardi” per Nuovi Talenti del Jazz italiano dell’edizione precedente, in questo caso del 2015. Per potersi esprimere al meglio anche loro meritano la partecipazione di un pubblico attento e caloroso. Nel corso della serata, fissata per giovedì 17 marzo alle ore 21.15 presso la Sala Teatini di via Scalabrini a ingresso gratuito, suoneranno i vincitori delle tre sezioni in cui è suddiviso il concorso. Per i Solisti, sezione A, suonerà Francesco Orio, giovane pianista cremasco in una formazione di piano-trio. Per la sezione B dedicata ai gruppi, a esibirsi saranno gli RCT, ovvero Lorenzo Blardone, Marco Rottoli e Riccardo Chiaberta. Per i Cantanti, sezione C, sarà il toscano Lorenzo Sansoni a esibirsi in duo con un altro cantante, Francesco Nasone.

Si arriva così alla chiusura di sabato 19 marzo alle ore 21.15 presso lo Spazio Rotative in via delle Benedettine con il consueto “Galà finale” in cui, oltre all’esibizione dei vincitori dell’edizione 2016 del concorso nazionale “Chicco Bettinardi”, si terrà anche la loro premiazione. Come da tradizione la serata si chiuderà con un brindisi di ringraziamento e di saluto a tutto il pubblico presente. Brindisi che vuole ringraziare tutti coloro che si sono dedicati al buon esito della manifestazione e a quanti, partecipando, ne hanno decretato il successo. Verranno riuniti in questa serata i finalisti di tutte e tre le sezioni del concorso: solisti, gruppi e cantanti. Per ciascuna sezione si esibiranno i due che hanno più convinto le giurie durante le finali e solo in occasione del Galà si saprà chi si è classificato al primo e chi al secondo posto di ogni sezione del Concorso, aggiudicandosi i premi in palio, che non sono solo in denaro ma, forse ancora più ambiti, sono la promozione su riviste specializzate di settore e, per i primi tre classificati, l’ingaggio nel cartellone del Piacenza Jazz Fest 2017.

L’appuntamento è con la terza edizione del “Summertime in Jazz”, il festival itinerante che tocca le più belle località delle valli piacentine nei mesi di luglio e agosto, offrendo ancora tanta ottima musica amalgamata a degustazioni, passeggiate, scoperta dei luoghi più nascosti della nostra provincia.