Più telecamere, recinzioni più alte, maggiore illuminazione. Sono solo alcune delle richieste che oltre 300 residenti di Borgotrebbia hanno rivolto mercoledì 20 gennaio al sindaco Paolo Dosi e all’amministrazione comunale dopo mesi in cui il quartiere è stato martoriato dai furti. Gli abitanti hanno lanciato un sos al Comune (era presente una folta rappresentanza della giunta comunale) e il comandante della Polizia Municipale Stefano Poma ha promesso che “una pattuglia stazionerà stabilmente a Borgotrebbia”.
La riunione, moderata dalla giornalista Paola Romanini del quotidiano Libertà, ha messo in luce l’esigenza di sicurezza del quartiere che ha contato ben 30 furti solo negli ultimi tre mesi. Alcuni addirittura non sono stati nemmeno denunciati tanto è alta la sfiducia. “Alla sera abbiamo paura ad uscire, figuriamoci nei weekend. Ci diamo i turni per presidiare al meglio le nostre case” è stato detto.
Nel corso dell’assemblea, che si è svolta al circolo tennis At Borgotrebbia, sono stati indicati i fattori di maggiore criticità. Punto primo: le tante zone scarsamente illuminate che fanno il gioco dei malviventi. Ad esempio lungo le barriere autostradali o il piazzale della ex fornace; o, ancora, il parcheggio lungo via Trebbia. Secondo: l’esigenza che vengano installate più telecamere, come ad esempio lungo il cavalcavia del campo santo vecchio.
I cittadini si sono anche detti disposti, seguendo l’esempio di altri comuni nella nostra provincia, a creare dei comitati di vicinato. Va precisato che all’incontro non erano presenti rappresentanti della prefettura, della questura e dei carabinieri.