La situazione climatica degli ultimi tre mesi, caratterizzata da un’eccezionale scarsità di piogge e neve cadute su tutto il Centro-Nord del paese e per quel che ci riguarda da vicino sull’intero comprensorio di Piacenza e della sua provincia, ci consegna -oggi come oggi – un quadro assai poco colorito per quanto concerne la quantità di acque naturali disponibili per l’approvvigionamento irriguo delle colture tipiche del territorio. Il Consorzio di Bonifica di Piacenza per esempio, nelle aree influenzate direttamente dai rilasci programmati delle sue dighe – quella di Mignano in Val d’Arda e quella del Molato in Val Tidone – ha registrato da Novembre ad oggi, dati numerici che evidenziano chiaramente che la stagione presenta come non mai caratteristiche di palese straordinarietà rispetto alle altre annate, anche in comparazione con quelle maggiormente siccitose. Chi si appresta quindi a seminare o piantare colture idro-esigenti e da sempre ha sempre fatto affidamento prevalentemente sull’acqua accumulata nelle dighe, consideri che se dovessero protrarsi le attuali condizioni climatiche la risorsa disponibile potrebbe essere largamente insufficiente a soddisfare le esigenze di queste coltivazioni. Certamente i dati raccolti finora dai tecnici consortili scattano una fotografia istantanea che riproduce fedelmente il contesto di oggi che comunque, secondo le previsioni più recenti, potrà durare fino alla fine del mese di Gennaio. Non va esclusa infatti la probabilità che nei prossimi mesi questo pesante e attuale gap siccitoso possa essere colmato da precipitazioni abbondanti, ma in questo momento topico di scelte colturali rilevanti per le imprese agricole del territorio è fondamentale essere a conoscenza di quanto sta accadendo con precisione estrema all’interno degli invasi. Le dighe piacentine rappresentano per il comparto agricolo veri e propri “magazzini dell’acqua”, infrastrutture vitali anche per gli equilibri ambientali del territorio stesso. Le criticità sistemiche che scaturiscono direttamente dalla scarsità di precipitazioni nei mesi invernali – che tra l’altro non può essere prevista scientificamente fino a quando si manifesta nelle sue dimensioni reali – sono all’esame da parte degli esperti del Consorzio per individuare ulteriori ed efficaci strumenti per rendere più efficiente l’uso della risorsa acqua attraverso la progettazione di nuove opere o spingendo ancora di più la ricerca e l’applicazione di soluzioni innovative per il risparmio idrico.