Travo, Gossolengo e Rivergaro potrebbero diventare un Comune unico. Se ne parla da tempo ma ora c’è l’ok della Regione dopo uno studio di fattibilità che ha analizzato i vari aspetti dell’ipotesi di “matrimonio” tra Comuni che appartengono a unioni diverse. E’ solo il primo passo di un percorso che prevede incontri e riunioni con i vari soggetti interessati, a partire dai cittadini, e che nel 2017 potrebbe portare a un sì o a un no tramite referendum. Per il sì propendono le tre amministrazioni coinvolte con i sindaci Lodovico Albasi di Travo, Andrea Albasi di Rivergaro e Angelo Ghillani di Gossolengo. «La domanda che ci siamo posti già da tempo è la seguente – dice Albasi di Travo – Possiamo andare avanti così? La risposta è oggettivamente no. L’unica strada è cambiare. Cambia il mondo, cambiano le dinamiche economiche e di conseguenza anche la politica e le scelte di governo dei territori devono cambiare per poter mantenere alto il livello dei servizi». Ed è proprio questo il punto centrale: i servizi alla collettività, che attualmente sono di alto livello – sottolinea Lodovico Albasi – ma che non potranno essere mantenuti tali in prospettiva. I bilanci non lo consentono, i numeri parlano chiaro. Solo l’accorpamento dei tre territori comunali e il conseguente snellimento della macchina amministrativa potranno garantire, secondo i primi cittadini interessati, una sempre migliore organizzazione e gestione dell’area. Qualche cifra: per i prossimi dieci anni il contributo dello Stato sarebbe di quasi 900mila euro di quota annua in spesa corrente ai quali si sommerebbero altri contributi sia per la spesa corrente sia per gli investimenti per una somma totale di oltre 14 milioni di euro nel prossimo decennio. L’ipotesi è di creare un unico grande comune che avrebbe un’estensione di 155 chilometri quadrati, conterebbe quasi 15mila residenti; il tutto gestito da un’unica amministrazione con 49 dipendenti e un unico sindaco.