Morte di Giuseppina Pierini, il corpo trovato in Toscana: arrestata la figlia

Svolta nelle indagini sulla morte di Giuseppina Pierini, la donna di 63 anni scomparsa nel luglio 2012 dalla sua abitazione di Pontenure e i cui resti sono stati ritrovati il 13 novembre scorso nei pressi di un casolare in località Marsiliana di Massa Marittima, in provincia di Grosseto. Nella giornata di oggi, mercoledì 13 gennaio, i carabinieri del Nucleo Investigativo di Piacenza, insieme ai militari della Compagnia di Follonica (Grosseto), hanno arrestato la figlia della 63enne defunta, Maria Grazia Guidoni, 45 anni. L'ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal G.I.P. del Tribunale di Piacenza, su richiesta della Procura della Repubblica. La 45enne è accusata di aver ucciso la madre. I dettagli dell'inchiesta saranno rivelati nel dettaglio nel corso di una conferenza stampa che si terrà nei prossimi giorni.

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L'inchiesta sulla morte di Giuseppina Pierini era passata ufficialmente alla procura di Piacenza pochi giorni dopo il ritrovamento del cadavere in terra toscana, precisamente il 19 novembre. Gli atti dell'inchiesta e gli scatoloni contenenti i reperti trovati nei pressi del casolare di Massa Marittima erano stati consegnati dai carabinieri della compagnia di Follonica (Grosseto) ai piemme Michela Versini e Roberto Fontana i quali hanno coordinato insieme la delicata inchiesta ereditata dal collega toscano Alessandro Leopizzi.

Una vicenda, dunque, apparsa fin da subito legata al Comune di Pontenure dove la famiglia della 63enne pensionata viveva fino ad alcuni anni fa. Maria Grazia Guidoni era stata ben presto sospettata di essere l'autrice del delitto mentre suo figlio Gino Laurini, 22 anni, era stato indagato per occultamento di cadavere. Secondo una prima ricostruzione sarebbe stato proprio il 22enne a indicare ai carabinieri il luogo dove era sepolta la nonna e a scoperchiare la storia di un presunto delitto dai contorni atroci. "Ho un peso sullo stomaco" avrebbe detto ai militari a tre anni dalla scomparsa della nonna accusando la madre di averla uccisa una sera quando abitavano nella casa di Pontenure. Secondo il racconto del ragazzo, Maria Grazia Guidoni avrebbe fatto ingerire alla vittima una bevanda avvelenata per poi soffocarla con un sacchetto di nylon. Insieme poi avrebbero avvolto il corpo della Pierini in una coperta, lo avrebbero chiuso in un sacco portandolo poi in auto nel Grossetano, a Massa Marittima. Lì avrebbero scavato una fossa collocandovi il corpo. Una famiglia difficile, l'hanno descritta sia in Maremma che a Pontenure. A Potenure i vicini di casa hanno riferito delle continue liti tra la madre e la figlia che si udivano provenire da quelle finestre.