Delitto Pierini, c’è la svolta nelle indagini: arrestata la figlia 45enne

Clamorosa svolta nelle indagini sulla morte di Giuseppina Pierini, la 63enne pensionata scomparsa dalla sua casa di Pontenure nel luglio 2012 e i cui resti sono stati rinvenuti poche settimane fa in un cascinale nel Grossetano, precisamente nel Comune di Massa Marittima. I carabinieri del Nucleo Operativo di Piacenza insieme con i colleghi dell’Arma della stazione di Follonica hanno arrestato la figlia 45enne della donna. Si tratta di Maria Grazia Guidoni, ora accusata di omicidio volontario. Fino a poche ore fa la donna risultava indagata a piede libero. Nelle ultime settimane però sarebbero emerse, in base alle indagini dei carabinieri coordinati dalla procura di Piacenza, prove importanti a carico della donna. Nel corso di una conferenza stampa convocata per venerdì a mezzogiorno in procura dovrebbero essere forniti dettagli circa questa drammatica vicenda che vede indagato anche il nipote, nonché figlio della Guidoni, il 22enne Gino Laurini che deve rispondere di occultamento di cadavere.

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Fu quest’ultimo, alla fine di novembre, a indicare ai carabinieri il luogo dove era sepolta la nonna e a scoperchiare la storia di un presunto delitto dai contorni atroci. "Ho un peso sullo stomaco" avrebbe detto ai militari a tre anni dalla scomparsa della nonna accusando la madre di averla uccisa una sera quando abitavano nella casa di Pontenure. Secondo il racconto del ragazzo, Maria Grazia Guidoni avrebbe fatto ingerire alla vittima una bevanda avvelenata per poi soffocarla con un sacchetto di nylon. Insieme poi avrebbero avvolto il corpo della Pierini in una coperta, lo avrebbero chiuso in un sacco portandolo poi in auto nel Grossetano, a Massa Marittima. Lì avrebbero scavato una fossa collocandovi il corpo. Una famiglia difficile, l'hanno descritta sia in Maremma che a Pontenure. A Potenure i vicini di casa hanno riferito delle continue liti tra la madre e la figlia che si udivano provenire da quelle finestre. Toccherà ora ai carabinieri di Piacenza, con la collaborazione dei colleghi toscani, verificare l'autenticità della ricostruzione dell'accaduto.