«Se c’è una regola va rispettata e soprattutto va fatta rispettare. Non importa che si sia di destra, di sinistra, di centro: le regole vanno rispettate ed è proprio una questione di rispetto, e cioè il rispetto nei confronti degli elettori che hanno espresso le loro preferenze facendo sedere gli eletti nei banchi del Consiglio comunale». Non usa mezzi termini il presidente Christian Fiazza (Pd, quindi della maggioranza) che ha proprio il ruolo di far rispettare le regole dell’assemblea di Palazzo Mercanti e che ieri pomeriggio, nella prima seduta dell’anno, si è trovato a dover fare i conti con un episodio non certo edificante: alle 16, orario di convocazione, erano presenti 14 consiglieri e cioè ampiamente meno delle metà degli eletti. Il numero legale è 17, cioè la metà più uno. Il consiglio è stato riconvocato dopo un’ora, come prevede il regolamento, e alle 17 si sono presentati in 26 consentendo così l’inizio dei lavori di una seduta che, sulla carta, non era certo da considerare di poca importanza visto che si doveva discutere di Tecnoborgo e della questione rifiuti al centro in questi giorni di polemiche: il Piano regionale prevede una sorta di scambio con Parma che a detta della maggioranza dei consiglieri stessi, firmatari di una mozione bipartisan, penalizzerebbe Piacenza e i piacentini; senza considerare il fatto che proprio la seduta di ieri faceva registrare il rientro in attività del sindaco Paolo Dosi, a riposo forzato dopo l’ischemia che l’ha costretto in ospedale prima di Natale.
Assenti ingiustificati, dunque. E anche in questo caso il fenomeno è stato bipartisan, con assenze sia nella minoranza sia nella maggioranza. Benché, sottoliena Fiazza, sia proprio la maggioranza quella che dovrebbe garantire quantomeno il numero legale. “La realtà è che se i consiglieri vogliono rispettare il loro ruolo, si devono presentare in aula all’orario della convocazione – dice – altrimenti cedono il posto ad altri concittadini candidati e non eletti”.
A Fiazza chiediamo se esistano sanzioni per chi non si presenta senza giustificazione e la risposta è sì: se per tre volte consecutive un consigliere risulta assente senza giustificazione decade dal ruolo di consigliere. Benché tale sanzione non sia mai stata applicata dal ’46 a oggi e cioè dalla data del primo consiglio comunale a quello di ieri. Si valuterà, conclude Fiazza, se spostare in avanti di un’ora la convocazione delle sedute per renderle più agevoli o se proseguire insistendo sulla convocazione delle 16.