"Abbiamo incrementato i controlli in tutta la città, comprese le zone delicate come il quartiere Roma e la zona della stazione ferroviaria. E in effetti i reati predatori sono calati rispetto al 2015. E' chiaro però che finché ci sarà criminalità noi non saremo soddisfatti, per questo la nostra opera di prevenzione non si è arrestata e anzi è stata e sarà incrementata". Sono le parole del questore di Piacenza Salvatore Arena che ha voluto tracciare un bilancio dell'anno appena chiuso.
"Le cifre sono importanti e forniscono la cifra dello sforzo fatto poiché l'aspetto nuovo rispetto al 2014 è senza dubbio il contributo di pianificazione ma anche di direzione, sul campo, dei servizi straordinari di controllo del territorio". Rispetto al 2014 il numero di pattuglie impiegate per il monitoraggio è cresciuto in maniera esponenziale: il 5 per cento in più per quanto riguarda quelle della Squadra Volante, addirittura il 311 per cento in più per quanto riguarda il Reparto Prevenzione Crimine, addirittura si parla di un incremento del 487 per cento degli straordinari. Non a caso le persone identificate sono aumentate del 18 per cento, i veicoli controllati del 42 per cento.
"L’incremento delle persone identificate nel corso dei servizi e dei controlli alle autovetture va a più che compensare la riduzione degli interventi richiesti dalla cittadinanza piacentina. Ciò significa che gli equipaggi dispiegati non rimangono con “le mani in mano”; ove non c’è richiesta di aiuto che giustifica un intervento sul posto il personale di Polizia della Questura di Piacenza sottopone a controllo le persone e i veicoli sospetti. Analogamente significativo appare l’innalzamento di più del 22 % delle persone deferite in stato di libertà o di arresto, 450 rispetto alle 410 del 2014".
"E' necessario però sottolineare l'importanza della 'prevenzione' – spiega il questore Arena – perchè parlando di persone denunciate e arrestate ci riferiamo per forza a reati consumati e scoperti. Ma esiste un sottosuolo di azioni volte a evitare che i crimini vengano commessi che sui giornali non trovano spazio. Nel 2015, grazie anche alle altre forze dell'ordine, abbiamo emesso 83 fogli di via obbligatori, 20 avvisi orali, sottoposto 5 persone a sorveglianza speciale: ebbene, queste sono tutte persone che a Piacenza avrebbero con ogni probabilità commesso qualche reato e che invece noi abbiamo allontanato prima che potessero entrare in azione. A ciò si aggiungono 68 provvedimenti emessi nei confronti di persone straniere tra cui 26 allontanamenti al Cie e 42 alla frontiera. Senza contare i 137 rifiuti o mancati rinnovi di permessi di soggiorno. Questa è la prevenzione. Purtroppo però, per allontanare gli stranieri al confine o agli aeroporti dobbiamo impiegare il personale già a disposizione, sottrarlo al monitoraggio delle strade e trovare un equilibrio con le poche risorse che abbiamo è difficile".
Dato positivo, i reati contro il patrimonio sono diminuiti: 4110 nel 2014 rispetto ai 3689 del 2015. Stesso discorso per i reati contro la persona passati dai 264 del 2014 ai 171 del 2015. Ottime notizie arrivano se si comparano i dati piacentini con quelli delle altre città dell'Emilia Romagna e le province vicine di Lodi, Cremona, Pavia e Parma (IN ALLEGATO). In linea con quello che accade ai comuni di Parma, Pavia, Lodi e Cremona è il deciso decremento dei reati contro il patrimonio. Certo è però che i dati comparati piacentini (reati per 100mila residenti e reati per kmq) continuano ad essere i migliori di quelli medi tanto dei comuni capoluogo limitrofi che di quelli dei comuni capoluogo dell’Emilia Romagna. E questo a fronte di una particolarità del tutto sfavorevole della nostra provincia, il nodo autostradale. Piacenza rappresenta un unicum in tutta la media provincia italiana, servita dal punto di vista viabilistico da tre uscite autostradali (Piacenza Sud, Ovest e Nord) relative a due assi di collegamento di primaria importanza (Nord-Sud/ A1 Autostrada del Sole, ed Est-Ovest Torino-Brescia/Venezia). Ciò costituisce non solo un’opportunità di collegamento con inevitabili influenze positive per la mobilità di lavoratori e merci ma altrettanto un’opportunità di facile accesso e soprattutto fuga per chi è dedito ad attività delinquenziali. Per non parlare delle opportunità aggiuntive soprattutto per i malintenzionati costituite dagli ulteriori svincoli autostradali insistenti sul territorio provinciale: quelli di Castel San Giovanni e Fiorenzuola. Non a caso si registra come i reati di tipo predatorio consumati nelle abitazioni non solo sono più frequenti nelle zone residenziali maggiormente isolate, ma anche a ridosso delle uscite autostradali e in particolare quelle di Piacenza Ovest (quartieri Sant’Antonio, Infrangibile, Borgotrebbia) e quelle attraverso le quali, grazie alla tangenziale, si raggiunge facilmente lo svincolo di Piacenza Sud (Zona Stadio, ultimo tratto Via Boselli, Farnesiana, Montale, Motta Grossa, San Lazzaro e Zona Università).
L’INCIDENZA SUL QUARTIERE “PORTA GALERA”
Incrementato il monitoraggio e l'azione nelle zone sensibili della città, quartiere Porta Galera in primis. Spiccano in tal senso le tre proposte di sospensione dell’attività ex art. 100 TULPS di altrettanti esercizi che somministrano bevande ed alimenti. In particolare del Bar Sugar di Via Colombo, del Bar Dolcevita di Via Alberoni, della Pizzeria egiziana di Via Pozzo sono state sottoposte a controlli anche straordinari. "E’ indubbio che tanto quest’attività quanto la tempestività di intervento degli equipaggi di Volante in occasione di eventi lesivi coinvolgenti più persone (normalmente cittadini stranieri e in stato di alterazione dovuto all’assunzione di alcol) dimostrano che il quartiere “problematico” Porta Galera è sotto l’attenzione e l’azione costante dell’attività di vigilanza, osservazione di natura preventiva". Il volume dei controlli effettuati in zona Porta Galera (comprese le vie di afflusso e deflusso principali) costituisce un quarto di quello effettuato in tutta la città e le persone sottoposte a controllo sono poco meno di un terzo di tutte le persone controllate nel comune di Piacenza. L’impegno dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico volto modificare il modus vivendi negli spazi pubblici della zona è pertanto plasticamente evidente.
IL CONTROLLO DEL TERRITORIO FUORI DAL COMUNE CAPOLUOGO
Dopo la prima settimana di Agosto dello scorso lo scrivente ha incontrato, su indicazione della S.V., i sindaci di Castel S. Giovanni, Fiorenzuola e Rottofreno. A tali incontri a cui hanno partecipato anche i rappresentanti dei Comandi dell’Arma dei Carabinieri e delle Polizie Municipali sono stati proposti dei piccoli studi comparati di georeferenziazione dei reati relativi a diversi territori. Nel corso delle riunioni si sono potuti annotare i diversi segnali di allarme istituzionale e/o sociale relativamente a talune situazioni locali relative a fenomeni criminali ovvero anche meta criminali che possono essere utilmente affrontati con l’esecuzione di servizi straordinari di controllo del territorio mediante l’ausilio degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine. Ammettendo la forte mobilità della criminalità insistente sul piacentino, territorio caratterizzato da ben tre accessi autostradali (Piacenza Ovest, Sud e Nord) su due diversi assi (Torino-Brescia e Autostrada del Sole) e da una più che intuibile appetibilità di una certa “criminalità di passaggio” l’operazione di presidiare e controllare il territorio lungo l’asse della Via Emilia (Pavese e Parmense) alle estremità della provincia dove insistono anche altri varchi autostradali (proprio quelli di Castel S. Giovanni e Fiorenzuola) potrebbe costituire un efficace metodo per “anticipare” la tutela dello stesso comune capoluogo intercettando malintenzionati in movimento ovvero spostamenti di materiale di provenienza illecita. Sulla scia di questi obiettivi si sono svolti da Metà Settembre, sulla base di un nuovo progetto di impiego del Reparto Prevenzione Crimine, 5 servizi straordinari di controllo del territorio (4 tra Rottofreno e Castel San Giovanni lungo l’asse della Via Emilia Pavese e 1 presso il comune di Fiorenzuola).
Il questore Arena lancia un appello ai cittadini: "Abbiamo sentito i residenti di Borgotrebbia lamentare una sorta di stato di abbandono, chiedono di essere ascoltati. Ebbene, noi vogliamo dire loro, ma a tutti i cittadini, che noi cerchiamo di essere presenti il più possibile, ma le forze che abbiamo non sono sufficienti. Per questo chiediamo la collaborazione di tutti: chiamateci, telefonate al 113 come al 112 anche solo per un sospetto, per una paura, non abbiate timore di chiamare per un falso allarme. Se vedete una volante circolare e avete bisogno di informazioni, se avete dubbi, paure, fermate la pattuglia e parlate con i nostri agenti. In caso di chiamata al 113 il tempo di arrivo sul posto di una volante è di massimo 4-5 minuti. Se i tempi si allungano è perché siamo impegnati su altri interventi e non abbiamo altre volanti da inviare. Purtroppo".