Per mesi e mesi, nonostante i ripetuti inviti ad abbassare, avrebbe tenuto uno stereo a tutto volume disturbando il riposo della famiglia che abitava al piano di sopra. Una vera persecuzione culminata con dell’olio da cucina cosparso sulle scale (essendo scivolosissimo dalle conseguenze pericolose) e una denuncia dell’amministratore a carico di ignoti, episodio sul quale la magistratura sta ancora indagando. E’ accusato di “stalking condominiale” e di “disturbo dell’occupazione o riposo delle persone” un piacentino 50enne, inquilino di una palazzina apparentemente come tante collocata poco fuori dal centro cittadino (difeso dall’avvocato Alberto Lenti). A sporgere denuncia ai carabinieri, nel 2013, la famiglia residente al piano di sopra (che si è costituita parte civile con l’avvocato Wally Salvagnini), esasperata dopo due anni di autentico inferno, dal settembre del 2012 all’agosto del 2014. In aula sono stati ascoltati, di fronte al giudice Maurizio Boselli, il carabiniere di quartiere che era intervenuto, l’amministratore di condominio e la nuora della famiglia che ha sporto querela nei confronti del vicino. Tutti hanno confermato come “il volume di quello stereo era altissimo e disturbava il riposo”. Sette mesi così, poi l’inquilino avrebbe smesso con la musica ad alto volume per proseguire con un altrettanto fastidioso ticchettio notturno su una colonna di cemento armato. Un’altra residente, altrettanto esasperata, decise di fare le valigie e trasferirsi altrove. Una situazione che, stando a quanto è emerso nel corso del processo, costrinse la famiglia a cambiare modo e stile di vita.