Rubavano le bici ai ciclisti in gara e le rivendevano, nei guai padre e figlio

 Nel mese di dicembre 2015 il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Bobbio ha avviato complesse e articolate indagini nei confronti di due persone residenti nel comune di Gossolengo che da diversi mesi, tramite siti di annunci online, mettevano in vendita bicicletta da corsa – sia cronometro che Mtb – rubate in varie province del nord-Italia in occasioni di gare ciclistiche competitive. Anche se sul sito venivano rappresentate come biciclette di poco valore, all’atto dell’incontro con i possibili acquirenti venivano mostrate, all’interno di un esercizio pubblico o in abitazione, biciclette di notevole valore e con prezzi di acquisto che variavano dai 5mila ai 7mila euro. Le bici venivano comunque poste in vendita a un prezzo notevolmente inferiore ai livelli di mercato.

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Le indagini svolte dal Nucleo Operativo hanno permesso di individuare i luoghi e i presunti autori del commercio illecito. Inoltre, dopo un approfondito lavoro di ricerca, i militari sono riusciti a risalire ad alcune delle vittime che avevano subito il furto in occasione di pregresse gare ciclistiche. Acquisite sufficienti informazioni gli inquirenti, coordinati dalla Procura della Repubblica di Piacenza, hanno deciso di entrare in azione il 18 dicembre scorso, perquisendo alcune abitazioni e un esercizio pubblico di Gossolengo, tutti immobili di proprietà degli indagati. Nel corso dell’operazione sono state effettivamente recuperate e sequestrate diverse biciclette da corsa e Mtb, per  un valore di mercato complessivo di 25mila euro circa.

Le biciclette riconosciute verranno restituite ai legittimi proprietari, mentre per gli altri mezzi sono in corso accertamenti volti a verificarne la provenienza: operazione resa difficile dal fatto che su alcune biciclette è stato rimosso il numero d’identificazione per evitare il riconoscimento. Visti gli esiti dell’attività investigativa i militari del Nucleo Operativo di Bobbio hanno denunciato F.G.I., 49 enne, e F. R., 28 enne, padre e figlio, entrambi di nazionalità Italiana.