Suv sempre in divieto, accuse sui social a Comune e vigili. Esposto in procura

Finisce in Procura un accesissimo dibattito scatenato di recente sul gruppo Facebook "Sei di Piacenza se…". Il pomo della discordia è un'auto notata spesso in divieto di sosta in via San Donnino, due passi da piazza Cavalli, da alcuni membri del gruppo. I quali hanno pensato bene di fotografare la vettura (oscurandone la targa) e di scatenarsi in invettive al fulmicotone contro il Comune e in certi casi contro la Polizia municipale. Le istituzioni vengono accusate di aver in qualche modo favorito il proprietario della vettura prima evitando di multarlo poi addirittura, si legge sul gruppo, "adeguando" la segnaletica stradale. Accuse lanciate via social network forse senza considerare che ormai sempre più spesso le dichiarazioni fatte anche su questo mezzo di comunicazione rischiano di finire al vaglio dell'autorità giudiziaria. Ed è proprio questo il caso. Di seguito pubblichiamo il comunicato inviato alla nostra redazione da Miriam Palumbo, dirigente del sindacato Sulpl della Polizia municipale.  


Radio Sound

E' davvero spiacevole per la scrivente, in qualità di Dirigente Sindacale del  SULPL, che è il Sindacato maggiormente  rappresentativo della Polizia Locale Italiana, aver dovuto depositare a distanza di meno di un mese, un altro esposto alla Procura della Repubblica a seguito di commenti offensivi rivolti alla Polizia Municipale di Piacenza in più di un post relativo al medesimo argomento: un'auto in sosta.

Le offese questa volta non sono pervenute da un singolo membro del gruppo, ma da più membri che per giorni hanno alimentato continue insinuazioni verso la Polizia Municipale Piacentina.

La scrivente ha anche cercato inizialmente di stemperare i toni, ma l'intervento sul gruppo  a nulla è servito. E' stato insinuato di tutto e di più. Ancora una volta, ci sentiamo in dovere di tutelare la Categoria e  i cittadini;  per questo invitiamo loro a rivolgersi al Comando, e non a un gruppo Facebook, per qualunque problematica, anche più di una volta: la disponibilità da parte di tutto il Corpo nel risolvere le problematiche palesate sarà sempre massima. Non sempre è possibile intervenire nell'immediatezza, ma qualunque problema sarà affrontato e risolto; piuttosto che sferrare accuse gratuite stando di fronte a un computer e rischiare di incorrere nel reato di diffamazione a mezzo stampa (punito dall'art. 595 c.p. con pene, nella forma aggravata, fino a 3 anni di reclusione e con annesso diritto al risarcimento nei confronti della parte lesa). 

Nel caso specifico, nella cittadina Via San Donnino vi era un problema di segnaletica incongruente, già segnalato dagli Agenti di Prossimità. Deve essere chiaro a tutti che noi siamo Polizia Municipale e più che segnalare agli uffici preposti, non possiamo certo ad esempio rifare la segnaletica orizzontale, sradicare la segnaletica verticale incongruente e cose simili, e questo non vuole essere uno scarico di responsabilità, ma solo chiarire un dato di fatto.  Avendo poi seguito i post e i commenti che si sono succeduti nei giorni sul gruppo Fb, gli Agenti hanno segnalato ancora una volta  la problematica e con l'interessamento anche del Comandante nel giro di pochi giorni la segnaletica è stata finalmente regolarizzata ed ora sarà possibile sanzionare tutti i veicoli in sosta irregolare, nessuno escluso. Quindi, prima vi era una sorta di zona franca a causa della segnaletica incongruente; va da se che la stessa è stata rimossa per non ingenerare confusione nell'utente della strada e non certo per favorire qualcuno.

Spesso poi notiamo che in particolare questi gruppi Facebook, il più delle volte diventano alla stregua di un "covo" di negatività, violenza verbale e sempre più spesso un luogo virtuale in cui offendere e diffamare la Polizia Locale.

Ricordiamo che qualunque attività effettuata su Internet (e di conseguenza anche su Facebook) è registrata sui siti in cui viene eseguita (da un minimo di 3 mesi a un massimo di 2 anni, in funzione della legislazione dello Stato di origine del gestore), e l'autore è, generalmente, SEMPRE rintracciabile da parte degli organi di controllo preposti e a seguito di un ordine di procedura da parte dell'Autorità Giudiziaria. Ed inoltre a poco o nulla serve scrivere, offendere e poi un attimo dopo cancellare il proprio commento…

Restiamo dunque in attesa che la Giustizia faccia il proprio corso e che episodi del genere accadano sempre con minor frequenza. I Social Network devono essere sfruttati per comunicare ed informare, non per offendere e diffamare!

Miriam Palumbo

(Coordinatore di area vasta di Piacenza e Parma)