Assolto dall'accusa di maltrattamenti in famiglia, condannato per lesioni a sei mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena. Finale a sorpresa per un processo che ha fatto molto discutere a Piacenza nei mesi scorsi. Parliamo della vicenda che vedeva al banco degli imputati un algerino 40enne residente a Piacenza con la moglie 30enne, sposati dal 2007. La donna ha denunciato il marito parlando di un incubo durato anni, fatto di umiliazioni, vessazioni, minacce, soprusi e addirittura di botte. L'unica cosa accertata nel processo che si è concluso oggi in tribunale sono proprio le botte, e in particolare un violentissimo schiaffo a causa del quale la donna ha riportato la perforazione del timpano. Ed è l'unico episodio per il quale il giudice Maurizio Boselli ha ritenuto di dover condannare il nordafricano. "Sembra strano che venga ritenuto colpevole di averla picchiata e che poi venga assolta per i maltrattamenti" dice, con un certo stupore, l'avvocato Mara Tutone che in questa vicenda assiste la donna e che ora attende i tre mesi di tempo che si è preso il giudice per motivare la sentenza dopodiché valuterà se ricorrere in appello. Soddisfatta invece Maria Rosaria Pozzi, legale che difendeva l'imputato; il quale ha sempre negato le circostanze descritte dalla ex moglie. Circostanze inquietanti come l'obbligo a rimanere chiusa in casa con le finestre chiuse, la mancata possibilità di utilizzare acqua calda per lavarsi, e poi le minacce, la prospettiva di diventare la schiava di una nuova compagna che l'uomo si sarebbe trovato visto che lei, la moglie, non poteva avere figli. Un quadro drammatico che si inseriva, secondo il pubblico ministero, in un contesto di comportamenti a sfondo religioso: la donna veniva costretta a vivere secondo la shari'a, ovvero la "legge di Dio" secondo l'Islam; una legge con prescrizioni molto severe che potrebbero andare contro le leggi. Ma secondo il giudice non c'erano abbastanza prove per condannare l'algerino: nessun maltrattameno, dunque, e assoluzione. Il referto medico invece è bastato a farlo condannare per lesioni.
Nel frattempo, durante questo processo, è stato aperto un altro procedimento sempre nei confronti del 40enne nordafricano ora accusato anche di stalking: secondo la donna e il suo legale, da quando sono iniziate le udienza in tribunale l'uomo avrebbe iniziato una serie di comportamenti persecutori nei confronti della ex moglie. Se ne discuterà a dicembre sempre in tribunale.