Caso Pierini, nipote indagato per occultamento. L’inchiesta passa a Piacenza

Motivi economici alla base del presunto delitto di Giuseppina Pierini, la donna di 63 anni scomparsa dalla sua abitazione di via Bosi a Pontenure nel luglio 2012 e il cui cadavere è stato rinvenuto venerdì scorso in un casolare in località Marsiliana di Massa Marittima, in provincia di Grosseto. Dettagli che sarebbero emersi dalla confessione del nipote della 63enne, Gino Laurini, all’epoca dei fatti 20enne. Alcuni giorni fa il giovane si sarebbe recato dai carabinieri spiegando di doversi togliere un peso dallo stomaco divenuto ormai insostenibile dopo tre anni. E avrebbe iniziato a raccontare di come sua madre, Maria Grazia Guidoni, abbia ucciso nonna Giuseppina, proprio nella casa di Pontenure. La 63enne sarebbe stata convinta dalla figlia a bere una bevanda contenente un pericoloso mix di farmaci, ma l’avvelenamento non avrebbe causato la morte immediata della vittima: a quel punto, dunque, la Guidoni avrebbe soffocato la madre avvolgendole il volto in un sacchetto di nylon. Dopo il delitto madre e figlio avrebbero avvolto il corpo della familiare in un sacco e trasportato quella notte stessa in auto fino a Massa Marittima, luogo di origine della famiglia e dove in effetti il cadavere è stato ritrovato venerdì scorso. Proprio perché utile al rinvenimento del cadavere, il racconto di Gino Laurini sarebbe stato giudicato attendibile dal pm di Grosseto Alessandro Leopizzi il quale, a sua volta, ha iscritto nel registro degli indagati la Guidoni per omicidio volontario e Laurini per occultamento di cadavere. Fino ad ora Maria Grazia Guidoni ha negato ogni accusa, ritenendosi all’oscuro di quanto raccontato dal figlio. Ora, arrivati a questo punto, sarà la Procura di Piacenza a proseguire le indagini: la trasmissione degli atti da Grosseto potrebbe avvenire già nella giornata di oggi, mercoledì 18 novembre.

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MOTIVI ECONOMICI ALLA BASE DEL DELITTO?

Alla base del delitto, si diceva, motivi economici. Almeno secondo la versione di Gino Laurini che ha raccontato agli inquirenti di come sua madre Maria Grazia Guidoni fosse da tempo in serie difficoltà economiche tanto da non riuscire a pagare l’affitto. Non a caso la famiglia decise di trasferirsi, nel 2012, da Massa Marittima a Piacenza, proprio con l’intenzione di cambiare vita e risollevarsi. A mantenere i tre, infatti, sarebbe stata solo la pensione di Giuseppina Pierini. E proprio la pensione sarebbe, secondo il testimone, il movente dell’omicidio. La 63enne, a un certo punto, si era stancata di vedere la figlia “accontentarsi” della sua pensione e decise che così non si poteva andare avanti: mettendo la figlia con le spalle al muro le intimò di agire concretamente per migliorare la propria condizione finanziaria e le tolse la delega per la riscossione della pensione. Da quel momento iniziarono liti e discussioni, un’escalation di tensione, fino alla decisione drastica della Guidoni: uccidere la madre per poi simularne la scomparsa, espediente che le avrebbe garantito di percepire la pensione della familiare. Dopo aver seppellito il corpo della madre, la Guidoni e il figlio tornarono a Pontenure iniziando la pantomima della scomparsa, con tanto di ricerche che durarono alcuni giorni. Come detto, quanto riportato è la ricostruzione fornita dal figlio di Maria Grazia Guidoni, Gino Laurini, mentre la donna nega ogni accusa e si dice estranea e all’oscuro dei fatti raccontati.