Piacenza, una città “con sempre meno classe dirigente”. Nel giorno in cui il Consiglio comunale era chiamato a fare il tagliando all’amministrazione Dosi con l’annuale adempimento dell’approvazione delle linee di mandato (provvedimento passato con 17 voti a favore e 8 contrari) sono state le riflessioni del consigliere di Fratelli d’Italia Tommaso Foti a scuotere il palazzo e, di fatto, a lanciare il guanto di sfida del centrodestra in vista delle prossime Comunali in programma tra un anno e mezzo.
“In questa città, in passato ricca di classe dirigente, oggi ce n’è sempre meno – ha esordito il consigliere regionale – non si è costretti ad assistere solo alla fuga dalla politica, ma anche dall’associazionismo, dalle organizzazioni sindacali. Più in generale c’è la fuga dalle responsabilità. Ormai tutti sono sulla riva del fiume, sanno tutti giudicare le azioni altrui ma nessuno che cava fuori un’idea dal cilindro. Tutti pronti ad alzare la polvere, come era accaduto quando si parlava dei problemi della Fondazione. Ma se c’è da pensare di costruire o ricostruire un tessuto cittadino, tutti delegano gli altri”. Considerazioni impregnate di amarezza, rivolte in particolare alla società civile, che l’hanno spinto non certo ad abdicare, quanto piuttosto a riaffermare un concetto: “Continuo a sostenere il primato della politica. E penso che sia maturo il tempo per rilanciare gli Stati Generali di Piacenza. Chiamateli pure come volete, ma quel che è certo è che occorre dare una sveglia. La politica deve richiamare un po’ tutti a evitare la cultura “poltronaia” che sta caratterizzando gli ultimi tempi”.
Che il giudizio di Foti sull’operato della giunta Dosi sia pesantemente negativo è ben evidente. “Un’amministrazione – ha detto – che pare guidata dalla stella polare del vivere alla giornata”. E ha citato come esempio “pessimo” la rivoluzione del trasporto pubblico “che la sera costringe i piacentini a passare nelle zone peggiori della città alle ore peggiori. Una logica inconcepibile, frutto di scelte autoreferenziali con gli assessori che discutono e poi decidono, e il Consiglio che impara le cose dai media”.
Come ha fatto capire il consigliere d’opposizione, sarà l’approvazione del Psc, che ormai approderà in aula dopo mesi e mesi di lavoro in commissione, un importante banco di prova il cui esito si riverbererà certamente nelle prossime elezioni comunali. Ma intanto il centrodestra fa le prove generali per serrare i ranghi in vista di tale appuntamento. E così in aula, nei confronti dell’amministrazione sono arrivate pesanti bordate un po’ da tutte le forze d’opposizione. Marco Tassi (Pdl) ha parlato di tante promesse “non mantenute” facendo esplicito riferimento a quanto promesso sul Parco della Perite. “Voglio vedere come vi giustificherete di fronte alla città”. Polemico Paolo Garetti (Lista Sveglia) che ha mostrato un foglio bianco: “Ecco quello che ha fatto quest’amministrazione fino ad oggi”.
Il sindaco Dosi ha convenuto su una parte dell’analisi fatta da Foti circa la carenza di classe dirigente e sul fatto che la politica debba guidare il cambiamento. Ma al contempo ha difeso il suo operato definendo “ingenerose” molte delle critiche ricevute. “Posso dire che in questi anni abbiamo cavato il sangue dalle rape. Non pretendo che sia riconosciuto, ma io lo vedo quotidianamente”.