Maltrattamenti reiterati ai danni della convivente, che spesso sfociavano in scene di violenza e minacce davanti ai figli. Queste le accuse che hanno portato all'arresto di un trentatreenne piacentino a seguito di un'operazione congiunta di carabinieri e polizia municipale coordinati dal pm Antonio Colonna. L'uomo, che già aveva subito una condanna a un anno e otto mesi nel 2008 sempre per maltrattamenti, aveva iniziato ad essere morbosamente geloso nei confronti della fidanzata, un tarlo probabilmente aggravato dall'uso abituale di stupefacenti, tanto da indurre la trentaseienne piacentina a lasciare la dimora per trovare rifugio dalla sorella. Ma, nonostante questo, le minacce non sono finite, anzi. Tra violazioni di domicilio, minacce alla sorella e sabotaggi dell'auto, la donna ha vissuto per mesi un vero e proprio incubo trovando poi il coraggio di rivolgersi prima al telefono rosa e poi alle forze dell'ordine. Un caso di stalking famigliare continuativo di cui l'uomo dovrà rispondere dal carcere in cui si trova rinchiuso da ieri. "C'è massima sensibilità da parte dell'organo giudiziario sui reati di genere perché sono i più difficili su cui intervenire e la vittima stessa ha paura di ritorsione – ha commentato il comandante del nucleo operativo e radiomobile dei carabinieri Luca Delle Vedove. Appena arrivate le prime denunce da parte della donna, ci siamo organizzati per intervenire". Durante gli accessi d'ora del convivente la donna non ha riportato ferite gravi e quindi per lei, almeno sul piano fisico non ci saranno conseguenze durature, ma il perdurare di minacce e situazioni vessatorie, faceva pensare a un crescendo di atti destinati a creare terrore e disagio psicologico. I bambini, pur presenti al momento delle liti, non sono mai stati coinvolti in atti di violenza e del caso si sono interessati anche i servizi sociali. "Abbiamo neutralizzato un soggetto pericoloso nei confronti della compagna – ha dichiarato il comandante vicario della polizia municipale Massimiliano Campomagnani. Una situazione che si verifica sempre più spesso nel nostro paese nei confronti delle donne". Dalle forze dell'ordine, un invito a segnalare casi analoghi di violenze subite presso i centri di ascolto per evitare il protrarsi di situazioni di pericolo e favorire l'intervento repentino. Per dare, come in questo caso, un lieto fine a una brutta storia.