Qui di seguito, pubblichiamo la lettera del presidente dell'Associazione Pendolari Ettore Fittavolini che risponde al sindaco Paolo Dosi sulla questione parcheggi alla stazione. Il primo cittadino aveva chiesto ai pendolari di avere pazienza nell'attesa che vengano completati i lavori per la realizzazione di nuovi spazi bianchi.
"La pazienza, cui Lei ha fatto riferimento durante il consiglio comunale, non la si compra al supermercato ed è un optional che i pendolari hanno esaurito da tanto tempo.
Sono almeno 20 anni che le parole ed i proclami roboanti si sprecano sul tema Piazzale Marconi / Stazione ferroviaria , con gli annessi e mai risolti problemi di parcheggi, viabilità e sicurezza.
Il dato di fatto oggettivo è che abbiamo assistito alla nascita, in quell’area che doveva essere dedicata ad un parco, alla stazione delle corriere ed ad un parcheggio per i pendolari, del mostro architettonico (parere uniforme di tanti piacentini, architetti e non, ma non solo …) denominato Borgo Faxhall.
Per il resto, vessazioni ed ostracismo nei nostri confronti, a partire da:
1) messa a pagamento del capannone deposito delle biciclette (prima gratuito e non custodito) con riduzione degli orari di utilizzo
2) emissione dell’ordinanza di rimozione forzata delle stesse (indecorose rispetto agli ubriachi, alle risse, ai furti ?) continuamente reiterata
3) sparizione delle rastrelliere che da sempre erano nel piazzale Marconi
4) creazione di 40 posti auto pagamento lato capannone, regalati alla cooperativa cui vengono elargiti anche € 50.000 dal Comune, oltre ai proventi delle soste.
5) rifiuto della nostra tracciatura dei posti auto lato Pisoni (chiestaci dal Comune ! ) per poi farne una peggiorativa (almeno 90 stalli di sosta persi…)
Se vogliamo aggiungere, come ciliegina sulla torta, il tentativo di sfratto della ns. Associazione dalla sede (e Lei era componente di quella Giunta ), con relativa causa che ha visto il Comune soccombente con condanna alla spese, capisce bene anche Lei che Giobbe stesso avrebbe alzato bandiera bianca.
Vorremmo capire di quali mirabolanti benefici godono i pendolari piacentini che, costretti a cercare lavoro altrove, a migliaia altrove producono reddito , ma le tasse le pagano a Piacenza.
Parcheggi sicuri ? Autobus frequenti interconnessi con gli orari dei treni nelle ore di punta ? Tranquillità e vivibilità dell’area ?
Non ci sembra che a Piacenza, stando a quello che quotidianamente la cronaca giornalistica riporta giornalmente, il biglietto da visita che si offre a chi esce dalla stazione sia dei migliori.
Men che meno abbiamo traccia di quegli agenti di Polizia Municipale che, annunciati dalla Giunta di allora (della quale Lei faceva parte) come presenza giornaliera costante quando fu inaugurato il rifatto (male) Piazzale Marconi, avrebbero dovuto essere presidio giornaliero a garanzia della vivibilità dell’area.
Ci risulta che anche la sezione del Comando presente in via la Primogenita sia stata da lì tolta.
Dovremmo attendere e pazientare ancora per una riqualificazione sulla quale, visto e rivisto il progetto, abbiamo già espresso e con dovizia di particolari, il nostro parere negativo ?
Si vendono gioielli di famiglia per fare cassa, darli ad una controparte inadempiente, si spostano lì dipendenti comunali e la stazione degli autobus extraurbani in un contesto urbano che, già oberato dal traffico, vedrà una colata aggiuntiva di cemento e peggiorata la vivibilità di un’area che è il principale asse viabilistico cittadino.
Ringraziamo quindi di nuovo, lo abbiamo già fatto recentemente , l’indefessa opera con la quale, sistematicamente e per fare cassa, le solerti pattuglie della Municipale, in una zona – il parcheggio lato via dei Pisoni adiacente al capannone deposito bici – evidentemente ad altissimo traffico veicolare (consiglierei di spostare lì il semaforo lampeggiante di viale Dante all’incrocio con via Damiani…) reprimono a suon di contravvenzioni gli indisciplinatissimi pendolari piacentini, che già alle 7 di mattina non sanno più dove mettere l’autovettura, che notoriamente non è ripiegabile in saccoccia, e usano quel mezzo, per mille e più motivazioni personali,. in assenza di altre modalità con le quali raggiungere la stazione.
Mentre nel resto della città impazza la sosta selvaggia, a cominciare da quella sulle ciclabili.
Poiché non vogliamo essere tacciati di sterile invettiva e vittimismo, vorremmo rispettare il codice della strada in tema di soste, proponiamo che da subito ci si incontri per ridefinire gli spazi di sosta su entrambi i parcheggi ( i problemi di quello si via Sant’Ambrogio si riflettono sull’altro), si rimettano le rastrelliere nel piazzale, e la si smetta con i proclami di tolleranza ed integrazione con chi, non rispettando le nostre leggi, dimostra di non meritarle".