Medici in graduatoria un mese dopo il diploma, proposta piacentina al Senato

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Ridurre ad un solo mese i tempi di attesa per accedere alla graduatoria regionale della Medicina Generale. E’ approdata in Senato, grazie ad un’interrogazione a risposta scritta presentata al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin da Giorgio Pagliari e Venera Padua (Pd) e sottoscritta da altri senatori, la proposta avanzata da un giovane medico piacentino, Nicola Arcelli, insieme alla collega di Parma Ilaria Crialesi.

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La normativa in vigore – spiega Arcelli – costringe ogni anno circa 1.000 medici che hanno ottenuto il diploma in formazione specifica di Medicina generale ad attendere almeno 12 mesi per l'inserimento nella graduatoria”.

Il medico che oggi si diploma a dicembre 2016, infatti, dovrà presentare domanda di iscrizione a gennaio 2017 per poi entrare in graduatoria nel 2018: “Sono tempi di attesa ingiustificati e penalizzanti, che costringono di fatto i medici, già alle prese con un percorso di studio molto lungo, ad un prolungato stop formativo”.

Arcelli sottolinea come la mancata modifica delle regole di accesso alla professione per i giovani potrà causare seri problemi all’intero sistema: “Nei prossimi anni è atteso il pensionamento di un consistente numero di medici di medicina generale convenzionati e la loro sostituzione potrebbe risultare difficile se non impossibile”.

Nell’interrogazione Pagliari e Padua chiedono “se il Ministro della Salute intenda rivedere le procedure e i tempi per l'inserimento nella predetta graduatoria, al fine di permettere ai medici che acquisiscono il diploma di formazione specifica in Medicina generale nel mese di dicembre di essere inseriti nella graduatoria da gennaio dell'anno successivo e se non ritenga di apportare una modifica complessiva della tempistica di entrata in vigore della graduatoria, in modo che essa venga aperta due volte nello stesso anno, rendendo così più rapidi l'aggiornamento e l'inserimento”.

“Si tratterebbe di un provvedimento senza alcun esborso economico – precisa Arcelli – ma che farebbe la differenza per tanti giovani colleghi”.

Una posizione appoggiata anche dal Presidente dell’Ordine dei Medici di Piacenza Augusto Pagani: “Si tratta di un problema serio, che si somma alle difficoltà che i giovani medici oggi vivono a livello professionale a causa della difficoltà ad accedere ai percorsi di formazione post laurea: nei prossimi 10 anni andrà in pensione la metà dei medici dipendenti del SSN ed il 60% dei medici convenzionati, e l’Italia rischia di non poter mantenere l’attuale organizzazione e qualità dei servizi sanitari”.

Voglio ringraziare i senatori Pagliari, Padua e il presidente dell’Ordine Provinciale Pagani per il supporto – conclude Arcelli. E’ l’esempio di una collaborazione intergenerazionale che vede in campo diverse competenze nel tentativo di risolvere i problemi”. Il senatore Pagliari ha fatto sapere che a breve sul tema incontrerà il Ministro.