Entra nel vivo il progetto europeo sulle aree militari in dismissione di cui Piacenza è capofila, nell’ambito del programma comunitario Urbact. Giovedì 29 e venerdì 30 ottobre, Palazzo Farnese ospita il primo meeting internazionale che vede la partecipazione delle tre città partner per questa prima fase: la spagnola Cartagena, la croata Varazdyn e l’ungherese Szombathely. Presenti i referenti dei tre Comuni stranieri coinvolti, oltre all’architetto Luca Lanzoni, esperto cui l’Ue ha affidato la supervisione del progetto, nonché la funzionaria Evgenia Koutsoumarkou, per la segreteria di Urbact. A Piacenza sono circa 450mila i metri quadri che saranno interessati dallo studio, che si svilupperà nei prossimi due anni.
Nell’ambito del fitto calendario di incontri e approfondimenti previsto dal seminario tecnico presso il salone Pierluigi di Palazzo Farnese, si è svolta una conferenza stampa in cui sono intervenuti anche gli assessori all’Urbanistica e ai Fondi comunitari del Comune di Piacenza, Silvio Bisotti e Luigi Gazzola.
L’occasione per presentare il nuovo logo e nome del progetto – originariamente “Disarmed Cities”, oggi racchiuso nell’acronimo “Maps – Military Areas as Public Spaces” – e per conoscere i rappresentanti delle città che, insieme a Piacenza, nei prossimi sei mesi saranno chiamate a confrontarsi sul tema delle trasformazioni urbane connesse alla dismissione di numerose aree militari in Europa. Un patrimonio architettonico da valorizzare – come è tra gli obiettivi del progetto – a fini di inclusione sociale e sostenibilità, coinvolgendo le comunità locali nel ridefinire ruoli e funzioni di tali spazi, destinati ad avere un impatto significativo sul territorio.
Nel corso della due giorni a Palazzo Farnese, che si chiuderà con la visita ad alcune realtà di interesse per il tema trattato, saranno inoltre vagliate le candidature delle città italiane ed estere tra le quali verranno scelti gli ulteriori sei partner del progetto, che entro il marzo 2016 si riuniranno nuovamente a Piacenza per il meeting conclusivo della prima fase.