“Sul web è facile finire nei guai”, studenti a lezione sul truck della polizia

Quali pericoli si nascondono nel web? Cosa rischiano i ragazzi utilizzando i social network? Quali sono le regole per un corretto uso di facebook, twitter e tutte le altre piattaforme di questo tipo? Questi i temi al centro di “Una vita da social” la più importante campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato e dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca nell’ambito del progetto Generazioni Connesse del Safer Internet Center Italia, sulla sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete. Concretamente si tratta di un grande truck parcheggiato lungo il Pubblico Passeggio e che per tutta la giornata ospiterà circa 200 studenti di Piacenza per parlare dei principali rischi legati all’uso dei social network. Quali sono lo spiega il vicequestore aggiunto Cristina Fagone del compartimento della polizia postale di Bologna: "Purtroppo i giovani hanno la tendenza a condividere (come si dice in gergo) qualsiasi cosa senza riflettere sul fatto che una volta che che una foto o un elemento privato della propria vita è on line, è molto difficile eliminarlo. In questo caso è sempre più preoccupante il fenomeno del sexting, con ragazzi che postano foto intime di sé o dei propri partner o di amici: a volte per scherzo, a volte intenzionalmente. Sono i casi in cui si rischia davvero di rovinare delle vite. Noi ai ragazzi diciamo: preservate e difendete la vostra privacy".

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In tal senso l’attenzione si focalizza anche su quello che viene definito cyberbullismo. Un esempio, quando si scrive contro qualcuno su facebook, si tratti di un amico, un professore o un compagno di classe, oltre a causare sofferenze nella vita quotidiana delle persone prese di mira, si rischia di incappare anche in una denuncia. Il questore di Piacenza Salvatore Arena: "Ci sono ragazzi che hanno pagato con la vita uno scherzo giocato nei loro confronti. Perché tutto ciò che si fa sul web ha sempre conseguenze sulla vita reale e una persone che viene derisa una volta su facebook, rischia di essere derisa per sempre nella quotidianità, dal momento che sul web nulla svanisce".

Testimonial piacentini di questa campagna il capitano della Lpr Volley Hristo Zlatanov, che ha raccontato di essere stato lui stesso vittima di una truffa on line: un uomo residente in Inghilterra e di nome anch’egli Hristo Zlatanov aveva clonato la targa dell’auto del campione di volley per poter commettere liberamente infrazioni di ogni tipo: "Questo dimostra che tutti possono essere vittime sul web, indipendentemente dall'età. Anch'io utilizzo i social network, ci sono alcuni miei ex compagni di squadra che oggi giocano in Paesi lontani e grazie a facebook riesco a tenermi in contatto con loro. Però so che devo stare molto attento perché pur essendo strumenti utili e piacevoli riescono ad essere anche molto pericolosi".

Presente anche Federica Valeriano, pallavolista della Nordmeccanica: "Si vedono ragazzini sempre più giovani giocare con Ipad o smartphone, alcuni cominciano già a effettuare acquisti che paiono vantaggiosi ma dietro ai quali magari si nascondono truffe di ogni tipo. Così come quando si 'chatta' su facebook o twitter, non si può mai sapere davvero chi ci sia dall'altra parte e quali scopi abbia. Per questo ho detto ai ragazzi di ascoltare attentamente i consigli di chi come la polizia si occupa quotidianamente di questo argomento".

I rischi dunque non hanno età, e da quello che abbiamo appreso basta davvero poco, come per esempio premere il tasto di un computer, per finire nei guai e rovinare la vita a qualcuno. Ben vengano dunque i vari facebook, twitter, ma ben venga ancora di più la cautela e la prudenza perché in pochi secondi, per una leggerezza, la vita può cambiare radicalmente e in peggio.