E' stato estradato dal Belgio, Erion Sejdiraj, autore dell'omicidio di Betty Ponce Ramirez Yadira avvenuto il 9 dicembre 1999. Ci sono voluti sedici anni per catturare l'albanese, oggi 36enne. Aveva invece 20 anni nel 1999 quando, insieme ad altri due connazionali, rapinò, violentò e uccise la prostituta ecuadoregna gettandone poi il corpo in un canale a Mortizza. Un omicidio cruento maturato nell'ambito della guerra tra clan per assicurarsi il racket della prostituzione a Piacenza. Dal 2006 Sejdiraj si era ricostruito una vita in Belgio. Con un altro nome, una moglie, tre figli piccoli, un lavoro da muratore. E senza più quella lacrima tatuata sotto l'occhio destro. Dopo aver ricostruito gli spostamenti dell'uomo in questi anni, i militari hanno fiutato la pista giusta e grazie alla collaborazione dell'Interpol e del Sirene sono riusciti ad assicurare alla giustizia un uomo il cui nome era stato inserito nella lista del Ministero degli Interni dei latitanti più pericolosi e che per quell'omicidio era stato condannato all'ergastolo. Ben 10 alias non gli sono bastati per sparire nel nulla: alias utilizzati dall'uomo per ottenere permessi o documentazioni di cui man mano necessitava. Su input degli uomini dell'Arma, le autorità del Belgio lo hanno prelevato lunedì 17 agosto mentre usciva dalla sua abitazione a Guelwe, nelle Fiandre occidentali, dove si era trapiantato sotto il falso nome di Erion Jmeri, con tanto di documenti falsi attestanti la sua cittadinanza belga. Fondamentale, oltre all'ausilio del procuratore capo Salvatore Cappelleri, l'intuito dei militari nell'intercettare una telefonata dal Belgio in cui Sejdiraj parlava con il fratello maggiore dell'imminente riunione in famiglia che il padre voleva organizzare a Valona per discutere dell'eredità con i congiunti.
Sejdiraj è stato raggiunto al carcere di Bruxelles dall'Interpol e condotto in Italia attraverso un normale volo di linea Alitalia: è atterrato ieri, martedì 20 ottobre, alle 16,30. Una volta sceso dall'areo e messo piede sul suolo italiano il killer è scoppiato in un incontrollabile pianto al pensiero della moglie e dei figli ai quali non potrà più stare accanto a causa del terribile e disumano omicidio commesso 16 anni fa. Per questo ha chiesto di poter scontare la pena proprio in Belgio per essere più vicino alla famiglia.
Per quell'omicidio, su cui allora aveva indagato il piemme Maurizio Boselli, qualche anno fa era stato arrestato anche Ziu Robert, condannato a 23 anni di carcere, che nel frattempo aveva trovato rifugio in America e che nei giorni scorsi ha chiesto anche la grazia al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. All'appello manca il terzo uomo Fatmir Vangjelai, le cui ricerche sono ancora in corso.