Quadro del Landi all’Expo, Sgarbi: “Un tesoro che dà lustro all’Italia”

“Il quadro di Gaspare Landi della Banca di Piacenza in mostra all’Expo è un autentico capolavoro, un tesoro di Piacenza fra i tesori artistici italiani che stanno dando lustro al nostro Paese tra i popoli di tutto il mondo”. Come nel suo stile, non usa mezzi termini il prof. Vittorio Sgarbi – curatore della mostra “Il Tesoro d’Italia”, allestita nel padiglione di Eataly ad Expo Milano 2015 – nel commentare l’importanza dell’opera di Gaspare Landi, facente parte della Collezione Banca di Piacenza, esposta ormai da quattro mesi in quella sorta di grande museo realizzato dal critico d’arte ferrarese all’Esposizione Universale. Un grande museo composto da 350 opere, dal Medioevo all’arte contemporanea, provenienti da tutte le regioni d’italia e scelte personalmente, una ad una, dal prof. Sgarbi. “Ogni giorno – ha aggiunto l’ideatore e curatore de “Il Tesoro d’Italia” – oltre 4.000 persone visitano la nostra mostra; abbiamo già raggiunto quota 400.000 e sono sicuro che chiuderemo con oltre mezzo milione di visitatori. Numeri da record che danno ancora più valore all’Expo milanese e che dimostrano come quello dell’arte sia un linguaggio universale, noto e comprensibile a tutti. Piacenza ha avuto un’ottima vetrina artistica all’Expo grazie alla Banca di Piacenza e alla Galleria Ricci Oddi che ci ha messo a disposizione “Alba domenicale” di Angelo Morbelli, un’opera del miglior Divisionismo italiano di inizio Novecento”. “La famiglia del marchese Gianbattista Landi, con autoritratto”, che dopo l’Expo tornerà ad essere esposto nella Sede centrale dell’Istituto di Credito di via Mazzini, venne realizzato dal Landi nel 1792. L’opera – in cui sono rafigurati l’artista con il suo benefattore, il marchese Gianbattista Landi che gli posa una mano sulla spalla, Isotta Pindemonte, i figli Gerolima e Ferdinando, il fratello conte Cristoforo Landi e la sorella Rossane – fu esposta nel 2005 nella grande mostra dedicata al Landi, curata proprio dal prof. Vittorio Sgarbi e dal compianto prof. Ferdinando Arisi, ed allestita a Palazzo Galli dove fu ammirata da oltre 30.000 visitatori. 

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