“Non è la prima volta che mi trovo a rispondere a interrogazioni del consigliere Putzu che definirei quantomeno fumose, allarmistiche e fondate non su certezze, ma su episodi non chiari e frasi riportate. Da un uomo delle istituzioni, che peraltro fa così spesso appello alla loro serietà, mi aspetterei riflessioni e comportamenti di tenore ben diverso”. Non cela il suo disappunto, il sindaco Paolo Dosi, nel criticare “le modalità con cui si è scelto di affrontare una questione così delicata, che riguarda in primo luogo una bambina di 10 anni e il suo diritto alla tutela della riservatezza, di un sereno rapporto con la scuola che frequenta e con i suoi coetanei. Non occorre che escano nomi e cognomi, perchè questo diritto venga calpestato”.
“Nel rassicurare il consigliere Putzu che ho immediatamente informato la Questura del contenuto della sua interrogazione – prosegue il sindaco – vorrei sapere perché, nel suo ruolo di componente dell’assemblea consiliare, non abbia provveduto a farlo subito lui stesso, con la tempestività e la riservatezza che la situazione avrebbe richiesto. Tra l’altro, non occorre essere consiglieri comunali per segnalare alla Questura sospetti di questo tipo: basta essere normali cittadini, o meglio, cittadini normali. Ricordo al consigliere – aggiunge Dosi – che l’Amministrazione comunale non è il riferimento competente per fornire risposte in una vicenda come questa, che riguarda innanzitutto la scuola in cui i fatti si sarebbero svolti e, qualora ritenga necessario un approfondimento, la Polizia di Stato, solo soggetto che ha la funzione e le competenze, certo non proprie del sindaco, di valutare la fondatezza degli eventi. Mi chiedo perché, a maggior ragione se riteneva fondate le sue preoccupazioni, abbia scelto la via dell’interrogazione e del comunicato stampa, prevaricando il ruolo della Questura e rischiando di precludere il buon esito di eventuali indagini sulla effettiva presenza di armi, dispositivi o materiale esplosivo, per le quali credo che la discrezione sia un requisito fondamentale”.
“Richiamo quindi il consigliere Putzu al dovuto senso di responsabilità, non solo nei confronti delle istituzioni ma in primo luogo verso i minori e le famiglie, senza limitarsi a generare polemiche fini a se stesse ma cercando di dare un contributo più costruttivo e consono al suo incarico di rappresentante dei cittadini. Aver reso pubblica una notizia simile – conclude il sindaco – senza neppure averne verificato la veridicità, non ha alcuna utilità dal punto di vista sociale; se non quella, del tutto strumentale e individualistica, di aver garantito a Filiberto Putzu un titolo sugli organi di informazione. Mi riservo, quando questa vicenda sarà stata definitivamente chiarita, di valutare azioni legali per procurato allarme”.
FILIBERTO PUTZU: "Mi congratulo col signor Sindaco per il suo comunicato stampa….. Non si finisce mai di conoscere bene l'uomo nella sua vera essenza, anche degli uomini che si dichiarano buoni…..Interrogato su un fatto , in qualitá di primo responsabile della sicurezza della sua cittá, si preoccupa non di rispondere nel merito ad una legittima pubblica interrogazione di un consigliere, ma insulta e minaccia. A chi se non lui, venuto il sottoscritto a conoscenza di un accadimento di qualche giorno prima, mi dovevo rivolgere in qualitá di consigliere comunale nello svolgimento dell'azione politica? Certamente altri avevano giá provveduto segnalando a chi di dovere. Ma tant'é….. offensive dichiarazioni e minaccia di adire le vie legali. Allora un consiglio : denunci subito il signor Sindaco il sottoscritto per i reati che ritiene compiuti. Subito, non alla fine di eventuali accertamenti da parte delle competenti autoritá. Subito e come privato cittadino, non con il gratuito supporto degli avvocati del Comune.
Ma attento : quando si cerca di stanare il tasso, spesso capita di essere morsi….".