Omicidio di Sariano, la Corte d’appello conferma: 24 anni a Adriano Casella

La Corte d’appello di Bologna ha confermato la condanna in primo grado a 24 anni di carcere per Adriano Casella, il 38enne di Gropparello accusato di aver ucciso il padre Francesco con una pistola abbatti-buoi, e a un anno e sei mesi di carcere (pena sospesa) per la sorella Isabella, accusata di occultamento di cadavere. La sentenza è stata pronunciata questa mattina. Anche in questo caso i giudici, così come nel primo grado di giudizio, non hanno riconosciuto le attenuanti generiche. Gli avvocati difensori Andrea Bazzani (foro di Piacenza) e Francesca Cotani (foro di Milano) attendono ora i 90 giorni per il deposito delle motivazioni e annunciano che sono pronti a ricorrere in Cassazione. L’omicidio era avvenuto il 7 luglio a Sariano di Gropparello. Casella, che ora si trova recluso nel carcere di Bergamo, sarebbe stato spinto ad uccidere il padre per assecondare le assidue richieste di denaro che gli avanzava la donna di cui si era follemente innamorato, la prostituta albanese Suada Zylyfi. Quest’ultima, ai vertici di una gang di connazionali dedita allo sfruttamento della prostituzione e già condannata in un altro procedimento a sei anni di reclusione, gli avrebbe spillato 100mila euro.  

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