È l’innovativo progetto dell’Ausl di Piacenza, sostenuto dalla Fondazione di Piacenza e Vigevano, per l’allestimento di uno spazio altamente specializzato dedicato alla formazione e all’addestramento del personale sanitario, all’interno del quale si utilizzerà la simulazione come tecnica di formazione.
Un po’ come il simulatore di volo per astronauti e piloti, questa struttura all’avanguardia (che non avrà eguali in un’area decisamente vasta compresa tra Genova e Padova, e di conseguenza sarà appetibile per realtà di fuori provincia con tutto l’indotto che ne consegue) permetterà ai medici, agli infermieri e ai tecnici piacentini – e non solo – di “allenarsi” per ridurre al minimo il margine d’errore quando saranno alle prese con casi concreti, con le persone in carne e ossa. E operare sugli esseri umani, appunto, non è impresa da meno rispetto alla conquista della luna.
“Sostenere un progetto per offrire al territorio qualcosa che non c'è, è un investimento di fondamentale importanza”. L’ha spiegato questa mattina durante la presentazione ufficiale a Palazzo Rota Pisaroni il presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano Massimo Toscani nell’illustrare le ragioni per le quali l’ente di via Sant’Eufemina ha deciso di co-finanziare con l’Ausl il progetto in questione per 88mila euro in due anni (su un totale di circa 450mila). Un progetto che avrà ricadute positive in termini di attrazione di professionalità da altri territori, ha sostenuto Toscani.
Con Toscani alla presentazione c’era anche Luca Baldino, direttore generale dell’Ausl: “Parliamo di una struttura in cui si può fare formazione ai nostri operatori e al tempo stesso possono essere verificate le procedure di sicurezza, sempre più fondamentali”. Un progetto di assoluta rilevanza, secondo il direttore generale, che si inserisce in una visione più ampia nella quale Piacenza punta a diventare un polo di eccellenza con riferimento alle nuove tecnologie, all’innovazione, alla sperimentazione e naturalmente alla formazione. Innovazione come vocazione piacentina, dunque.
E credere in un'attività innovativa non è scontato, ha detto Massimo Nolli, direttore del dipartimento di Anestesia e Rianimazione. “Una sala virtuale – ha proseguito entrando nel dettaglio – consente di lavorare "in tempo di pace" imparando a gestire la parte clinica ma anche la parte organizzativa, le procedure, le crisi. Lo scopo è evitare il più possibile gli errori”. E per farlo verranno utilizzate tecnologie all’avanguardia, con una sala operatoria vera e propria e una serie di locali adiacenti adibiti in maniera specifica alla simulazione: un ambiente sarà dedicato al controllo di manichini avvenieristici e costosissimi (si pensi che un solo manichino costa circa 100mila euro) che riprodurranno il corpo del paziente e tutti i possibili scenari che si possono presentare durante i più disparati interventi; un altro ambiente sarà dedicato alla documentazione audio-video per la visione in tempo reale e per la registrazione con possibilità di studio successivo; un altro ambiente ancora sarà dedicato ai briefing.
Cesare Betti, presidente della Commissione istruzione e ricerca scientifica all’interno della Fondazione, ha valutato la sostenibilità e la fattibilità di questo progetto. È stato studiato nel dettaglio. Con Giovanni Calza sono stati valutati gli esempi simili, che sono Genova e Padova, e le possibilità concrete di collaborazione con enti, università e realtà fuori territorio; e già ora sono state stabilite sinergie con Pavia, Brescia, Modena, Ferrara e Chieti.
La sala operatoria virtuale sarà disponibile già entro novembre con la possibilità di utilizzo pieno nel corso del 2016.
All'interno dell'Area di Simulazione Clinica ed Organizzativa verrà riprodotta una sala operatoria virtuale, in un contesto di assoluta realtà, con tutte le apparecchiature funzionanti: defibrillatore, infusore di farmaci, strumenti di emergenza.
Terminata la ristrutturazione del blocco operatorio dell’ospedale di Piacenza, si prevede un cambiamento di sede con lo spostamento delle dotazioni tecnologiche e dell’attività di formazione all’interno di un’apposita area dedicata.
Il centro organizzerà attività formative in simulazione in cui saranno ricreati scenari clinici realistici utilizzando sofisticati manichini a grandezza naturale gestiti da computer, in grado di riprodurre i segni fisiologici normali e patologici e di rispondere ai trattamenti.
L'elevato realismo dello scenario consentirà ai partecipanti (medici, infermieri e altri professionisti) di sentirsi "immersi" in una vera condizione clinica, potenziando l'apprendimento: si troveranno in un contesto nel quale, proprio come nella vita quotidiana, dovranno valutare rapidamente i dati di un certo paziente, prendere delle decisioni operative e operare in rapporto con gli scenari preparati.
La simulazione offre la possibilità di mettere in atto procedure ad alto rischio che possono essere ripetute più volte per consentire agli studenti di migliorare le performance. Rari eventi critici possono essere ricreati, addestrando il personale a gestirli efficacemente e tempestivamente. La simulazione si è infatti dimostrata un’efficace leva formativa nell'indurre gli operatori sanitari ad adottare modelli comportamentali ispirati alla sicurezza e consente di valutare e migliorare anche aspetti non prettamente medico-tecnici nella gestione dei pazienti, come la comunicazione, la leadership, il lavoro in team, la capacità decisionale, l'organizzazione.
Il centro sarà aperto a tutti gli operatori della Salute (medici, infermieri, tecnici) interessati all'attività di formazione in simulazione, che vi potranno accedere tramite un'iscrizione individuale o a seguito di accordi tra la propria Università o Azienda Sanitaria e l'Azienda USL di Piacenza; lo sviluppo dio queste partnership è previsto in una seconda fase del progetto.
Lo spazio verrà messo a disposizione anche delle associazioni di volontariato del territorio che operano nell'ambito dell'emergenza (Croce Rossa e ANPAS) per la formazione dei propri volontari.
Per la realizzazione dell'Area di Simulazione Clinica ed Organizzativa gli attuali spazi saranno riqualificati e saranno creati ambienti dedicati sia alle vere e proprie attività pratiche di macrosimulazione e sviluppo di scenari clinico organizzativi, sia area di regia in cui gestire queste situazioni attraverso un sistema di registrazione audio e video e infine aree di briefing e debriefing in cui osservare in simultanea o rivedere e analizzare gli eventi attraverso l’interazione tra discenti, docenti e tutor.
Lo spazio verrà così dotato delle strumentazioni necessarie per avviare l'attività di formazione: consolle audio-video, sistema di registrazione, monitor, microfoni e arredi per la sala di regia di de-briefing. In parallelo si procederà con la progettazione dei primi percorsi formativi. Nel corso del primo anno l'Area di Simulazione Clinica ed Organizzativa realizzerà percorsi di formazione di tipo clinico – gestionale rivolti soprattutto ai professionisti interni all'Azienda USL di Piacenza e agli allievi del Corso di Laurea in Scienze Infermieristiche di Piacenza.
Inoltre, al fine di espanderne l'attività e farla diventare un punto di riferimento regionale e nazionale per la formazione dei professionisti, sono in corso contatti per l'ideazione di percorsi formativi in collaborazione con Università (già contattati gli atenei di Modena, Brescia, Pavia, Ferrara e Chieti), Scuole di Specializzazione e Società Scientifiche.