Non c’è stata alcuna Arca di Noè a trarre in salvo dalla furia del Nure gli animali che vivevano a ridosso delle abitazioni di Farini (Piacenza) devastate dalla piena. Se vicino a Ferriere dopo cinque giorni di ricerche è stata ritrovata in mezzo alle macerie la cavalla Minnie con grande gioia del suo padrone, la stessa fortuna non è toccata a tre cani “vandeani” travolti e portati via dalle acque in quella notte d dimenticare. Avevano dieci anni e vivevano in un serraglio di fianco a una delle case martoriate che le foto di questi giorni hanno immortalato in lungo e in largo. “E’ stato il dispiacere più grande – racconta la padrona Elisa Masini di Farini – quando intorno alle 3 abbiamo capito che l’acqua si era alzata siamo corsi sul balcone per vedere la situazione. Ma l’acqua si era portata via tutto il serraglio e il portico con i cani dentro. Non abbiamo potuto fare nulla per salvarli. Nelle ore successive, quando la piena era passata, abbiamo provato a cercarli, ma nulla”. A malapena, salendo sui davanziali della finestra nel cuore della notte, Elisa e la sua famiglia sono riusciti a salvarsi mentre sotto di loro il torrente grosso come non mai fagocitava tutto: “Vedevamo passare di tutto, biciclette, tavoli, frigoriferi, auto”. Agendo come una sadica roulette russa, il Nure ha ucciso tanti animali e ne ha risparmiato altri. “L’unico dei miei cani che si è salvato – racconta ancora Elisa – è stato il mio bassotto che abbiamo trovato che galleggiava nella cuccia a testa in giù”. Ed ha invece dell’incredibile la storia del pesce rosso sopravvissuto all’alluvione e salvato dagli Angeli del fango a Roncaglia: è stato ritrovato ancora vivo, “boccheggiante”, in una pozzanghera due giorni dopo la piena. Gli Angeli l’hanno messo in un secchio pieno d’acqua pulita. Il pesciolino è stato poi adottato da una ragazza di Roncaglia che l'ha ribattezzato Amilcare.