“Oggi non provo rancore per chi mi ha accoltellato”. Alex Gazzola è uno dei quattro giovani piacentini che la sera del 27 dicembre del 2014 vennero accoltellati in Piazza Cavalli. Fu accoltellato al petto e se la vide davvero brutta: “Tutto accadde per una sciocchezza, no nessun rancore, l’importante è che tutti siamo vivi” afferma adesso a distanza di mesi. Ora Alex, 26 anni, fa il praticante avvocato ed oggi (18 settembre) era in aula al fianco dei suoi avvocati Romina Cattivelli e Luigi Salice mentre il piemme Emilio Pisante formulava la richiesta di condanna per l’aggressore, Micheal Pozzessere, 21 anni: 5 anni e quattro mesi di reclusione più 800 euro di multa. L’imputato, che viene giudicato con rito abbreviato ed è assistito dall’avvocato Emanuele Solari, è accusato di duplice tentato omicidio, lesioni aggravate e porto abusivo di coltello.
Quella sera di dicembre Pozzessere era in compagnia di amici in un bar del centro. Poco distanti un’altra compagnia di quattro piacentini. Qualche bicchiere di troppo. Poi, a quanto pare, una sigaretta negata da quest’ultimo gruppo. Il 21enne non la prende bene e una volta fuori dal locale scatena la sua rabbia. Accoltella per cinque volte al gluteo uno dei quattro (che sarà poi ricoverato all’ospedale di Piacenza in condizioni piuttosto serie), ne ferisce altri due in modo lieve e poi accoltella al petto Gazzola, finito all’ospedale di Parma, in condizioni decisamente gravi. Ci vogliono settimane prima che venga dichiarato fuori pericolo. Qualche settimana più tardi, raccolti gli elementi investigativi, la Squadra Mobile va in casa ad arrestarlo. Mesi in cella in cui Pozzessere medita e a un certo punto rilascia un’intervista in cui si dice “profondamente pentito dell’aggressione”.
Oggi in tribunale nessun cenno e nessuno sguardo tra i due. In aula è stata ascoltata anche la consulente della difesa, il medico legale Novella D’Agostini secondo la quale, in base agli accertamenti medici effettuati, non si configurerebbe l’ipotesi di tentato omicidio, almeno per quanto riguarda il giovane ferito al gluteo. “L’emorragia dell’arteria si è fermata da sola. Non ci sono dati medico-legali per rilevare un tentato omicidio”.
Dopo la richiesta della pubblica accusa il prossimo 25 settembre sarà la volta delle parti civili (avvocati Cattivelli-Salice e Radaelli per il giovane accoltellato al gluteo) e della difesa. Poi toccherà al giudice Elena Stoppini pronunciare la sentenza.