"Resterai per sempre nei nostri cuori". E' uno dei messaggi scritti a mano su fogli di carta e appoggiati di fronte alla vetrina del negozio di Gigi Agnelli, fiorista di via Calzolai conosciutissimo in città, soprattutto nel centro storico per il quale si stava battendo da tempo con idee, proposte e tantissima passione che l'aveva portato a conoscere (discutendo a volte, scherzando altre) con tantissimi amministratori pubblici. Che oggi testimoniano il loro cordoglio, come Katia Tarasconi, consigliere regionale del Pd ma per quasi un decennio assessore comunale al Commercio: "Eravamo diventati amici, ci vedevamo spesso – dice – Era una persona eccezionale".
E questa mattina, la mattina dopo il tragico ritrovamento del suo corpo senza vita intrappolato in un groviglio di rami e detriti sul greto del Nure dopo la piena disastrosa di lunedì, è l'ora del silenzio e delle testimonianze di affetto. Sono in tanti che dall'alba si presentano in via Calzolai per lasciare un mazzo di fiori, un messaggio, un cero acceso. Il gradino su cui poggia la vetrina del negozio di fiori di cui Gigi Agnelli era titolare, è piena zeppa di segni tangibili di amore e dolore.
Intanto si continua a cercare Filippo Agnelli, 76 anni, il papà di Gigi. I due poco prima delle 5 del mattino di lunedì erano partiti da Bettola, dove vive Filippo viveva, alla volta di Como per una visita medica. Gigi aveva visto la piena e su Facebook si era detto terrorizzato ma poi aveva rassicurato tutti: siamo in salvo. Pochi minuti dopo la sua auto è stata inghiottita dalla furia della corrente dopo che la strada provinciale è sprofondata all'altezza di Recesio.