AGGIORNAMENTO ORE 18,30 – E’ di Luigi Agnelli il cadavere trovato lungo il greto del fiume Nure, tra Spettine e Carmiano, la stessa zona dove oggi intorno alle 12 era stata rinvenuta l’auto sulla quale l’uomo, 42 anni, viaggiava insieme al padre 65enne. I due erano diretti verso l’ospedale di Como. Sul posto Soccorso Alpino, Vigili del Fuoco, Guardia Forestale e carabinieri. Il luogo del ritrovamento è già stato raggiunto anche dai parenti della vittima. Ancora nessuna traccia invece del padre Filippo.
AGGIORNAMENTO ORE 18 – E’ notizia del tardo pomeriggio del ritrovamento di un corpo senza vita sul greto del fiume Nure, tra Spettine e Carmiano. Le ricerche, che sono proseguite senza sosta, hanno quindi avuto un primo, seppur negativo, risultato. Il cadavere si trovava poco lontano dal luogo in cui è stata rinvenuta l’auto sulla quale viaggiavano padre e figlio di Bettola, Filippo e Luigi Agnelli di 42 e 65 anni.
Intorno alle 12 la Guardia Forestale e il Soccorso Alpino, con l’ausilio dell’elicottero dell’esercito, hanno rinvenuto lungo le sponde del fiume Nure, all’altezza di Recesio di Bettola, la carcassa avvolta nel fango di una Jeep Cherokee distrutta. Sul posto sono così immediatamente intervenuti i vigili del fuoco che con il supporto di alcuni volontari dotati di trattore hanno liberato la vettura dalla vegetazione. Dopo aver controllato i documenti all’interno del cruscotto i soccorsi hanno accertato trattarsi proprio del Suv su cui stavano viaggiando Filippo e Luigi Agnelli prima di essere travolti dalle acque impazzite del Nure. All’interno dell’abitacolo però nessuna traccia del padre e del figlio: i due stavano viaggiando diretti a Como per una visita medica quando sono rimasti coinvolti nel terribile alluvione. Le ricerche proseguono.
La situazione è in costante evoluzione e ogni notizia rischia di dover essere smentita poco dopo. Parliamo dei due dispersi di Bettola, Filippo e Luigi Agnelli, quest’ultimo conosciutissimo anche a Piacenza dove lavorava come fiorista in via Calzolai, in pieno centro. Dall’alba di ieri non si hanno più notizie di loro. In mattinata Sandro Busca il sindaco di Bettola, che conosce benissimo i due uomini, anche perché è loro vicino di casa, ha parlato di ricerche in corso anche con l’aiuto di volontari in arrivo da altri comuni; ricerche a piedi, scandagliando la melma che avvolge ogni centimetro di terra nei pressi di ciò che resta della strada Provinciale all’altezza di Recesio, dove un crollo pauroso ha fatto sprofondare nelle acque impazzite del fiume la principale via di collegamento tra la pianura e l’alta Valnure.
Oggi si parlava della possibilità che fosse stata ritrovata una parte dell’auto su cui ieri mattina all’alba, prima delle cinque, si erano messi in viaggio Filippo e Luigi, padre e figlio, diretti a Como: era in programma una visita medica per una piccola operazione chirurgica a cui doveva sottoporsi il più anziano dei due. Ma dal sindaco Busca è arrivata la smentita: l’auto non è degli Agnelli. E la speranza resta accesa, anche se con il passare delle ore l’angoscia aumenta. Il silenzio di Gigi fa paura. Soprattutto perché proprio ieri mattina lo stesso Luigi Agnelli si era preoccupato di aggiornare il suo profilo Facebook: “Mi è straripato il Nure in faccia…Sommerso da un fiume d’acqua …Ho rischiato di rimanerci. Ora so cosa provano e hanno provato le vittime dei fiumi in piena. Terrore… Grazie ai miei Angeli”.
Il post è delle 4,53. Nel quarto d’ora successivo ha risposto privatamente ad alcuni amici (i pochi svegli a quell’ora) rassicurandoli, dicendo che era fuori pericolo, che era al sicuro. Poi più niente, zero assoluto. “La sua casa è stata coinvolta come la mia e tutte quelle sull’altro lato della strada per Farini rispetto al fiume” dice il sindaco Busca, anch’egli alle prese con l’acqua e il fango in casa, in cantina. I rischi, per Gigi e suo padre Filippo, possono essere arrivati quando si sono messi sulla strada a quell’ora, prima che venisse chiuso il ponte di Bettola. Stavano andando verso Piacenza e proprio quel tragitto è stato toccato dal crollo più impressionante del territorio piacentino insieme a quello del ponte Barberino di Bobbio. Parliamo della Provinciale letteralmente sprofondata a Recesio. E’ lì che le ricerche sono in corso, senza perdere la speranza.