Prostituzione, Cugini: “Basta multe alle lucciole, rimangano solo ai clienti”

 “Basta sanzioni alle prostitute, rimangano solo per i clienti”. Lo ha chiesto l’assessore al nuovo Welfare, Stefano Cugini, a margine del consiglio comunale andato in scena ieri, 11 settembre a palazzo Mercanti. Una proposta – che ha accolto favori bipartisan – arrivata, a quanto pare, su sollecitazione della questura. 

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“Sarebbe importante per contrastare la schiavitù, che si cela dietro a questo fenomeno. E un modo per poter instaurare sempre maggiore fiducia con queste ragazze, affinché si sentano maggiormente libere di rivolgersi agli operatori di strada e alle forze dell’ordine – ha premesso l’assessore – potrebbe essere questo. La sanzione alla ‘lucciola’, infatti, crea un difficile approccio perché il timore di prendere una multa, anche se non viene pagata, la mette in un giro nel quale non è detto che voglia entrare”. 
La proposta, come detto, ha avuto l’immediato favore anche dell’opposizione, del quale per ora si è fatto portavoce il consigliere comunale Tommaso Foti di Fratelli d’Italia: “Sono d’accordo, ancor più se è una sollecitazione avanzata dalle forze dell’ordine”. 

Il nodo, ora, sarà rappresentato dal Regolamento di polizia urbana che andrà cambiato. Il testo infatti recita che è vietato “contrattare o concordare prestazioni sessuali a pagamento con persone dedite alla prostituzione su strada. Divieto alla prostituzione. Divieto di propagandare e esercitare prestazioni sessuali a pagamento in locali chiusi, anche se pubblicizzati con intrattenimenti e cure”. E naturalmente premette di sanzionare persone “sia clienti che prostitute”. 

L’assessore Cugini, poi, ha ricordato l’impegno dell’amministrazione, attarverso gli agenti della Municipale e gli operatori di strada, nel contrasto allo sfruttamento della prostituzione: “Nel 2014 le multe a ‘lucciole e clienti’ sono state oltre 100 per un valore complessivo di 55mila euro (solo 11mila euro versati), contro le 48 nel 2013. Un’attività potenziata per fare fronte all’aumento della prostituzione in città, anche a ridosso del centro storico, dovuto anche all’immigrazione clandestina. Il Comune, ricordo, ha attivato le procedure per la costituzione di parte civile contro gli sfruttatori, al fine di chiedere risarcimento dei danni che le azioni criminose hanno causato alla città”. 

E ha poi fatto sapere quante sono le persone in carico al Comune per percorsi di protezione e integrazione sociale: “Nel 2015 sono 20, 14 donne, 2 uomini e 4 transessuali, mentre 5 persone sono state seguite senza una presa in carico effettiva. Nel 2014 erano 22, 15 donne (una minore), tre uomini e 4 transessuali. 26 nel 2013. Inoltre, nel 2014 le unità di strada ha svolto 84 uscite, contattando 260 persone, con 116 accompagnamenti a servizi sanitari. Nel 2013le uscite sono state 118, con 250 persone contattate e 288 persone accompagnate ai servizi sanitari”. 

Sempre Cugini ha concluso che il progetto di “volontari della sicurezza”, sulla scorta dell’esempio di Modena, “non possa essere la risposta, perché il fenomeno è ben inquadrato e proporre a normali cittadini attività di controllo di riguardanti gruppi malavitosi e criminali rappresenta un rischio eccessivo”. Un’idea sulla quale si è trovato in disaccordo il consigliere Foti: “Non si tratterebbe di semplici cittadini ma di ex agenti di polizia o militari dei carabinieri, come nel Modenese. E’ un’attività che servirebbe a evitare almeno che il cliente si avvicini e a far diminuire la frequenza”.