
Si scaldano i motori dello sciopero che venerdì 11 settembre vedrà incrociare le braccia a tutto il personale della società del trasporto pubblico locale Seta, operante nelle provincie di Piacenza, Reggio Emilia e Modena. Lo sciopero proclamato dalle organizzazioni sindacali rappresentative in azienda sarà di 4 ore al termine del turno. In una nota, i sindacati che hanno proclamato la protesta (Filt Cgil, Cisl Reti, Uiltrasporti, Faisa e Ugl) hanno spiegato come i rapporti siano peggiorati dopo la mancata partecipazione di SETA all’incontro convocato alla Prefettura di Bologna il 10 giugno scorso.
“Siamo di fronte all’assoluta indisponibilità a prendere in considerazione le richieste dei lavoratori e dei loro rappresentanti. La proclamazione di una prima azione di sciopero è stata l'unica strada da seguire di fronte alla chiusura di Seta” scrivono i sindacati.
I lavoratori dipendenti di Seta “vogliono evidenziare il clima di malessere generato dalle reiterate azioni unilaterali che la dirigenza aziendale continua a mettere in atto”. Lo sciopero punta a rivendicare “una maggior manutenzione dei mezzi e una maggior sicurezza, il premio di risultato del 2014 e un aggiornamento del piano industriale. Inoltre, i dipendenti chiedono l'assunzione e la trasformazione dei contratti da tempo determinato a tempo indeterminato e relativi trattamenti economici e normativi dei nuovi assunti”.
“Seta ha una dimensione interprovinciale, ma nonostante questo prosegue in logiche aziendali che definire di un basso provincialismo è dire poco. Occorre uscire dalla logica campanilistica di Seta e guardare meno alle poltrone – aggiunge Floriano Zorzella, da poco eletto segretario generale Filt Cgil di Piacenza, anche a nome dei rappresentanti sindacali delle altre organizzazioni al termine di una assemblea – il prodotto di questa attitudine sono mezzi vecchi, in media, di 13 anni a fronte di una media europea di 6. Se ognuno coltiva solo e soltanto le singole specificità provinciali, senza avere una visione aziendale d'insieme, questo è il risultato. Nei volantinaggi che stiamo facendo in questi giorni – prosegue Zorzella – i cittadini segnalano come i mezzi siano malmessi”.
Di certo, la crisi economica ha prodotto pesanti tagli alle risorse destinate alle aziende di trasporto pubblico locale: alcune sono già fallite, altre sono in liquidazione, molte hanno dovuto ridurre i servizi e le manutenzioni, con meno corse, mezzi vecchi e più sporchi, minore sicurezza e pulizia.
”Lavoratori e utenti hanno gli stessi interessi e sono uniti dalla necessità di avere nelle nostre città aziende più moderne, più grandi e meglio gestite per un servizio di trasporto pubblico efficiente, efficace ed economico. Chiediamo alla dirigenza aziendale di SETA di modificare il proprio atteggiamento di chiusura e che vengano ripristinate corrette relazioni sindacali”.
Per quanto riguarda il Servizio Urbano anche a Piacenza lo sciopero riguarderà, venerdì 11 settembre, le corse degli autobus dalle ore 17,30 (verranno garantite le corse in partenza dalle 17,15) fino a fine turno. La protesta investirà anche il servizio suburbano ed extraurbano (garantite le corse in partenza fino alle ore 17,00). Mentre impiegati e operai incroceranno le braccia le ultime due ore del turno.