Pecorara, uomo stroncato da malore. Ma si apre un caso sui soccorsi

Da ieri sera in paese se lo chiedono un po' tutti: si poteva fare qualcosa di più per salvare il cacciatore di 68 anni stroncato da un malore mercoledì sera in una frazione di Pecorara? Un dubbio che in queste ore sta scuotendo non solo i paesani, ma anche gli stessi vertici del 118 di Parma e Piacenza. I fatti. Siamo in una frazione del comune di Pecorara (Piacenza), Marzonago, alta Valtidone. Un uomo di 68 anni si sente male, accusa un malore. Mentre alcuni amici della famiglia, informati dell'accaduto, corrono a prendere il defibrillatore in dotazione al paese, la moglie chiama il 118. La centrale operativa di Parma invia subito due ambulanze da Castelsangiovanni, tra cui un mezzo attrezzato per i casi del genere con anche medico a bordo. Dalle informazioni a disposizione impiega circa mezz'ora per percorrere i 15 chilometri circa che separano Castello da Pianello e gli altri 15 per raggiungere la frazione di Pecorara. Risulta anche, però, che la centrale operativa non abbia invece contattato l'ambulanza della Croce Rossa di Pianello che, stando almeno alle distanze chilometriche, avrebbe impiegato la metà del tempo per raggiungere la frazione e prestare soccorso al 68enne. Gli stessi operatori di Pianello, che tramite i mezzi tecnici a disposizione avevano osservato l'emergenza in corso, si attendevano una chiamata che non è arrivata. L'uomo nel frattempo non ce la fa. Ed è a questo punto che nei due paesi, Pecorara e Pianello, iniziano a interrogarsi sul fatto se sia stato fatto davvero possibile per salvare l'uomo: può essere che l'uomo sarebbe deceduto comunque, ma se fosse intervenuto Pianello? Del caso è stato interessato anche il sindaco di Pecorara Franco Albertini. Il quale ha spiegato: "In un paese piccolo è ovvio che si parli di queste cose. Ho acquisito le informazioni e ho saputo che la centrale operativa ha smistato le chiamate a Castelsangiovanni e non a Pianello, che è territorialmente più vicina. Non compete a me trarre giudizi sull'operato. Tuttavia appena possibile, anche nella mia qualità di componente dell'ufficio di presidenza del servizio sanitario territoriale, interpellerò lo stesso direttore dell'Ausl". 

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