Proseguono gli interventi previsti dal Piano regionale di sorveglianza e controllo della malattia di West Nile. Il sistema di sorveglianza, attivo da maggio, ha rilevato una circolazione del virus in zanzare comuni nelle province di Bologna, Ferrara, Modena, Reggio Emilia, Parma e anche a Piacenza. Finora in tutta la regione sono stati diagnosticati 5 casi di malattia neuroinvasiva (per altri 2 sono in corso approfondimenti) e 4 casi di forme più lievi (febbri). Uno dei casi in corso di approfondimento è proprio quello riscontrato sul Piacentino. L’uomo sta bene ed è stato dimesso dall’ospedale già la settimana scorsa. Nel frattempo, si stanno ultimando le verifiche per capire se si è effettivamente trattato di un caso di malattia neuroinvasiva.
I serbatoi del virus sono gli uccelli selvatici e le zanzare, le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, manifestazioni cutanee (febbre di West Nile). Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana e possono variare molto a seconda dell’età della persona.
I sintomi più gravi (malattia neuroinvasiva di West Nile) si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150) e comprendono febbre alta, forti cefalee, debolezza muscolare e problemi neurologici. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale o esiti permanenti. La forma grave della malattia interessa principalmente le persone anziane o con ridotta efficienza del sistema immunitario. È quindi molto importante che i cittadini continuino ad adottare misure di protezione dalle punture di zanzara per impedire la possibilità, pur non frequente, di essere infettati dal virus West Nile.
Ai Comuni la Regione ha chiesto di continuare gli interventi straordinari contro gli insetti adulti, in caso di manifestazioni all’aperto in ore serali che comportino la presenza di molte persone, e di potenziare l’informazione e la comunicazione sulla necessità di proteggersi dalle punture delle zanzare. Continua il controllo entomologico e veterinario in tutta l’Emilia-Romagna, con catture di zanzare e uccelli selvatici per raccogliere maggiori informazioni sull’entità della circolazione virale. A oggi in Italia sono interessate dalla circolazione di questo virus anche aree di Piemonte, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
COSA FARE PER PROTEGGERSI DALLE PUNTURE DI ZANZARE
Le misure per proteggersi vanno applicate, in considerazione delle abitudini crepuscolari di questo insetto, nelle ore serali-notturne (da maggio a novembre). All’interno degli edifici il metodo più efficace è l’utilizzo di zanzariere, a maglie strette, applicate a porte-finestre e finestre, ma anche direttamente sul letto; in alternativa, è possibile utilizzare, sempre con le finestre aperte, zampironi o apparecchi elettroemanatori di insetticidi liquidi o a piastrine.
Nei luoghi all’aperto dovrebbero essere indossati indumenti di colore chiaro – quelli scuri o colorati sono più attrattivi per gli insetti – che coprano il più possibile (con maniche lunghe e pantaloni lunghi).
Vanno evitati i profumi, le creme e i dopobarba in quanto attraggono gli insetti.
Un buon livello di protezione è assicurato dall’uso di repellenti cutanei per uso topico (direttamente sulla pelle). Le sostanze repellenti applicate sulla cute ostacolano, infatti, il raggiungimento della pelle da parte della zanzara, impedendo ai sensori delle zanzare di intercettare i vasi sanguigni.
Questi prodotti vanno applicati sulla cute scoperta, compreso il cuoio capelluto. Occorre ripetere il trattamento dato che i prodotti evaporano rapidamente e vengono eliminati con la sudorazione. Nell’uso di questi prodotti bisogna seguire scrupolosamente le indicazioni riportate sulla confezione e va adottata grande cautela con i bambini o su pelli sensibili. I repellenti non vanno applicati sulle mucose (labbra, bocca), sugli occhi, sulla cute abrasa; possono essere invece spruzzati sui vestiti per aumentarne l’effetto protettivo.