“Il fenomeno, dilagante, dell'accattonaggio molesto nei piazzali dei supermercati e nelle aree di sosta pubbliche
sia discusso al prossimo comitato per la sicurezza pubblica, in prefettura. Quello delle elemosine è ormai un racket per molte bande 'nomadi' di immigrati, che importunano con metodi insistenti e al limite dell'estorsione soprattutto giovani, mamme e anziani, i più esposti al rischio. Le forze dell'ordine hanno già effettuato sgomberi, ma questi stranieri ritornano insistentemente e prepotentemente. I sindaci hanno le mani legate da governo e
burocrazia. In questo senso apprezzo le iniziative delle catene di supermercati che hanno eliminato le monetine dai carrelli, per impedire ai mendicanti di chiedere denaro ai clienti con la spesa". Lo dice il sindaco del Comune di Caorso Roberta Battaglia che da giorni ha lanciato l'allarme accattonaggio molesto. "Si moltiplicano le
segnalazioni. In azione sarebbero bande organizzate di immigrati che arrivano a quanto sembra dal parmense”, segnala Battaglia. Il sindaco chiede “che la prefettura faccia la sua parte, invece di continuare a pensare ai finti profughi (ma veri clandestini)” e che “si studino soluzioni mirate ed efficaci per debellare l'accattonaggio molesto”. “Sono disponibile fin da subito a collaborare e a rappresentare nelle sedi opportune il problema”, dice. "Diverse fonti – spiega il sindaco – mi segnalano che molti immigrati dediti all'accattonaggio chiedono spesso di cambiare alle casse centinaia di euro in monete, l’ingente ‘bottino’ spesso sottratto quasi con metodi estorsivi ad anziani e giovani inermi e impauriti. La situazione non è tollerabile. E più si aspetta più il fenomeno rischia di inasprirsi.
Spiace che i tanti tentativi messi in atto dalla Lega negli anni passati per sconfiggere il fenomeno (più poteri ai sindaci) siano stati vanificati da un governo sordo al problema della sicurezza". “Le forze dell’ordine – precisa Battaglia – stanno già provvedendo a sgomberare da immigrati e clandestini le piazze più esposte, soprattutto i parcheggi dei supermarket e le aree sosta pubbliche, ma, trattandosi di stranieri in ‘trasferta’, questi tornano poco dopo e non di rado si 'danno il cambio', tanto che alcune catene di supermercati (penso alla Alì & Aliper) hanno pensato di eliminare una delle cause del problema: niente più euro per sbloccare il carrello, almeno si evita di essere inseguiti da rom e immigrati che con insistenza vogliono aiutare a sistemare le borse per ottenere in
cambio la moneta".