Dipingere significa usare i colori. E quando si pensa ai colori, si pensa a tavolozze, tubetti, boccette; tutte cose che al giorno d'oggi possono essere acquistate in qualsiasi negozio specializzato. Non si pensa certo ad aprire la dispensa di casa e a intingere il pennello in un vasetto di yogurt o in una tazzina di caffè appena fatto. Eppure si può, e con risultati davvero sorprendenti. L'ha dimostrato una giovane ed eclettica artista piacentina che non si è fatta alcun problema a mischiare (anche fisicamente) il suo talento con i sapori della sua terra. Si chiama Martina Lupi, ha 27 anni, si è laureata all'Accademia di Belle arti di Brera, a Milano, e si è poi specializzata in Terapeutica Artistica, una disciplina particolare nella quale è prevista, o meglio, stimolata e valorizzata la commistione di materiali e oggetti di ogni genere con l'istinto e la creatività; il tutto in un percorso, per l'appunto, terapeutico.
Un mix affascinante, questo tra cibo e arte, e perfetto per il tema del'Expo 2015 dedicato alla nutrizione. Talmente perfetto che Martina Lupi è stata chiamata ad esibirsi proprio all'Expo, in Piazzetta Piacenza, ed è stata chiamata per attirare l'attenzione dei tantissimi visitatori che in questo periodo più che mai stanno affollando i padiglioni dell'esposizione mondiale. Ebbene, missione compiuta: tra il 14 e il 15, in pieno Ferragosto, a centinaia si sono fermati ad assistere a una performance artistica davvero "sui generis": la pittrice ha dipinto due tele utilizzando lo yogurt prodotto da un'azienda piacentina, la Bionova di Villanova d'Arda; la prima realistica, la seconda più astratta; entrambe molto suggestive e realizzate "live", davanti al pubblico dell'Expo.
E non era certo la prima volta che la pittrice piacentina si cimentava in un'esibizione del genere. Ai Venerdì Piacentini di luglio, ad esempio, aveva dipinto una tela con il caffè Musetti nello store della torrefazione in via Sant'Antonino. E più di recente ha trascorso una settimana a Teheran, la capitale iraniana, a dipingere sempre con il caffè. Sono piovuti riconoscimenti e apprezzamenti per una sperimentazione artistica che affonda le sue radici nella passione che Martina ha proprio per il caffè in ogni sua forma, da quella grezza all'espresso che ha reso famosa l'Italia nel mondo: "Ho passato tutta la vita a contatto con il caffè – spiega – Mio padre, mia madre, mio fratello e io stessa siamo sempre stati nell'ambiente, tra bar e torrefazioni, e anche quando ho deciso di seguire l'altra mia grande passione, l'arte, il caffè doveva in qualche modo entrare a farne parte". E così è stato.