Piacenza in riva al mare? Sì, nel 2100 e a causa del riscaldamento globale

 Se la spiaggia non arriva in città (sul Lungo Po), parafrasando un noto modo di dire, sarà il mare che raggiungerà Piacenza. Sembra incredibile e forse è solo una suggestione estiva, ma sono piuttosto impressionanti le mappe redatte da Martin Vargic alias Jay Simons, un disegnatore slovacco, che ha immaginato l'Italia tra qualche anno se non verranno affrontati i temi del riscaldamento globale e dell'innalzamento del livello del mare. 
In queste grafiche – riportate dal sito di Repubblica – Jay ha raffigurato la nostra penisola ipotizzando che il livello delle acque sia salito di cento metri e fissando l'avvenimento al 2100. Il risultato è inquietante con territori che si distaccano e regioni che si spezzano. 

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Guardando in casa nostra, però, l’aspetto più curioso è che Piacenza potrebbe diventare una località balneare (insieme ai cugini emiliani di Bologna, Modena, Parma e Fidenza), certo a discapito di città come Cremona, Mantova o Pavia che, invece, verrebbero completamente sommerse dalle acque. 

Una prospettiva fantascentifica? Forse sì, in queste dimensioni, però i rischi sono comunque enormi, come ha ricordato il presidente provinciale di Legambiente, Laura Chiappa: “Il cambiamento climatico è in corso ed è evidente, dopo questo mese di luglio che è stato registrato come il più caldo degli ultimi 200 anni, le minori precipitazioni ma con fenomeni climatici più violenti e bolle di calore enormi. E' in programma a breve una conferenza sul cambio climatico Parigi e in quell'ambito si dovranno prendere decisioni in merito che riguarderanno il pianeta, con gli Stati che saranno chiamati a impedire che le temperature aumentino ulteriormente. Purtroppo non si vede ancora, nonostante i rischi più volte annunciati e che si sono realizzati, un vero cambio delle politiche sia a livello nazionale che locale”.